Nelle scorse settimane abbiamo parlato di importanti novità per quanto riguarda la ricarica rapida degli smartphone. Mentre IQOO presentava la ricarica a 120 W, OPPO svelava la nuova tecnologia in grado di raggiungere 125 W di ricarica capace di garantire il 41% di autonomia dopo appena 5 minuti di carica (per una batteria da 4000 mAh).

Dispositivi a rischio di incendi

Come ogni prodotto tecnologico, anche la tecnologia relativa alla ricarica rapida può essere sfruttata per fini poco leciti alterando il firmware che la gestisce. La scoperta di un gruppo di ricercato del laboratorio Xuanwu Lab di Tencent ha posto l’attenzione su una vulnerabilità piuttosto grave che affligge alcuni caricabatterie rapidi.

Essa, etichettata come BadPower, va a colpire il firmware che si occupa di gestire il giusto afflusso di corrette che dal caricabatterie giunge fino allo smartphone. Sovraccaricando il dispositivo target con una tensione energetica superiore a quella che normalmente sarebbe in grado di gestire, i ricercatori hanno scoperto che tramite BadPower possono causare l’incendio di alcuni dispositivi.

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I test del gruppo di ricerca sono stati condotti prendendo in esame 35 caricabatterie rapidi presenti sul mercato, di cui almeno 18 sono risultati vulnerabili a BadPower. Di questi 18, almeno 11 potrebbero essere danneggiati da dispositivi che supportano la ricarica rapida.

I ricercatori consigliano alle varie aziende produttrici di aggiungere ulteriori fusibili all’interno di dispositivi per la ricarica rapida, mentre gli utenti dovrebbero evitare di ricaricare i propri smartphone tramite dispositivi o power bank estranei.