Apple si è accaparrata il 62% dei profitti globali del secondo trimestre 2018, lasciando agli altri solo le “briciole” da spartirsi. Samsung ha raggiunto il 17%, in calo rispetto agli scorsi anni, mentre Huawei tocca l’8%, continuando la sua crescita.

Anche se non è Apple ad aver venduto la maggiore quantità di smartphone nel secondo trimestre (secondo Counterpoint Research), è l’azienda che ha raggiunto i maggiori profitti, e di parecchio. I profitti della casa di Cupertino sono in pratica più di 3,6 volte quelli del secondo classificato, Samsung, che continua a calare di anno in anno (nel periodo analizzato).

Mentre Samsung assiste a un calo di profitti nel terzo trimestre degli ultimi tre anni, lo stesso non si può dire di Huawei, che raggiunge l’8% e “rosicchia” terreno nei confronti del rivale nel ramo Android. Seguono OPPO (5%), Vivo (4%) e Xiaomi (3%). Secondo Counterpoint le aziende cinesi hanno prodotto più telefoni di fascia alta in questo periodo, consentendo di raggiungere per la prima volta 2 miliardi di dollari di profitti.

Counterpoint sottolinea come i profitti di Samsung nel secondo trimestre 2018 siano calati del 21%, con le spedizioni di Galaxy S9 diminuite del 24% rispetto a quelle di Galaxy S8 nello stesso periodo del 2017.

Per quanto riguarda il mercato premium ci sono interessanti considerazioni. Innanzitutto è ovviamente ancora Apple a dominare, soprattutto nel campo dei prezzi più alti: per la fascia sopra gli 800 dollari, iPhone è stato infatti responsabile addirittura dell’88% di share. Più combattuta la fascia inferiore (600-800 dollari), dove Apple raggiunge il 44%, ma è tallonata da Samsung (41%).

Nella fascia tra i 400 e i 600 dollari è interessante notare la comparsa di OnePlus, che con il suo 5% ottiene il quinto posto dietro a OPPO (22%), Apple (22%), Samsung (16%), Huawei (14%) e Xiaomi (6%). Secondo i dati relativi all’Europa occidentale, la casa cinese è rientrata tra i primi cinque produttori di smartphone premium in Francia, Germania, Italia, Olanda, Svezia e Regno Unito, soprattutto grazie a OnePlus 6.