Rendere sempre più smart la propria casa comporta a volte qualche “rischio” lato privacy: in questo caso la questione riguarda l’app Ring per il campanello, che secondo l’analisi svolta dalla Electronic Frontier Foundation (EFF) starebbe inviando dati degli utenti a tracker di terze parti.

Ring starebbe inviando dati degli utenti a terze parti, tra cui Facebook

Nel suo report, la EFF sostiene che l’app Ring per Android (versione 3.21.1) invii molti dati a quattro diverse società di analisi e marketing: tra queste comparirebbero nomi, indirizzi IP, operatori di telefonia mobile e dati dei vari sensori. Anche se niente di tutto ciò potrebbe essere direttamente collegato ai singoli utenti, analizzandoli complessivamente si può creare una sorta di “impronta digitale” unica per ogni dispositivo, che potrebbe essere combinata e sfruttata per tracciare un determinato utente.

Le quattro società nominate sarebbero branch.io, mixpanel.com, appsflyer.com e facebook.com. In base a quanto riferito, anche se l’utente non ha associato il proprio account Facebook all’app Ring, quando questa viene aperta il colosso riceve alcuni dati (blocco e sblocco del dispositivo, periodi di inattività, modello del device, lingua, risoluzione schermo e altro ancora). Anche Branch sarebbe in grado di ricevere dati, come ad esempio l’IP del dispositivo, il modello e non solo. Pure AppsFlyer e MixPanel possono ottenere dati riguardanti il dispositivo e persino nomi, indirizzi e-mail, e non solo.

Se volete conoscere tutti i dettagli tecnici potete seguire questo link, dove troverete l’analisi completa sull’app Ring svolta dalla Electronic Frontier Foundation.