Il principale ente regolatore per i dati in Europa, la Luxembourg’s National Commission for Data Protection, ha sollevato preoccupazioni sulla privacy in merito all’uso di recensioni umane manuali sulle registrazioni dell’assistente vocale Amazon Alexa.

Un portavoce dell’ente ha confermato in una e-mail a TechCrunch che sta discutendo la questione con Amazon, aggiungendo che in questa fase non è possibile commentare ulteriormente il caso, in quanto c’è il vincolo dell’obbligo del segreto professionale.

L’assistente vocale Alexa è integrato in una vasta gamma di hardware, dalla serie Echo di Amazon a tantissimi dispositivi di terze parti ed è capace di ascoltare in modo continuo per rilevare una parola “chiave” che attiva una funzione di registrazione, consentendogli di trasmettere i dati audio al cloud per l’elaborazione e l’archiviazione.

Tuttavia, è stato dimostrato che gli assistenti vocali attivati in questo modo sono inclini ad attivazioni accidentali, con il rischio che registrino qualsiasi audio nelle loro vicinanze e non solo domande vocali rivolte a loro.

In poche parole, l’incapacità dell’intelligenza artificiale di distinguere tra interazioni intenzionali e cose che sentono significa che sono inclini a intercettare in modo nativo e qui nascono i principali problemi di privacy.

Ricordiamo che nei giorni scorsi Amazon ha aggiunto un’opzione alle impostazioni dell’app per smartphone Alexa per consentire agli utenti di impedire che frammenti audio delle proprie registrazioni possano essere ascoltate da persone che eseguono il controllo di qualità per Amazon, non avendo precedentemente informato gli utenti di tale programma di revisione umana.