In queste fasi particolari e di emergenza che stiamo vivendo in queste settimane, ci stiamo rendendo conto come tutto ciò che davamo per scontato per quanto riguarda la connettività (fissa e mobile), non lo è poi così tanto. Il decreto Cura Italia approvato dal Consiglio dei Ministri chiede esplicitamente uno sforzo in più da parte delle TLC, nessuna esclusa, come via avevamo detto giusto ieri. Infatti, come si può leggere nell’art. 82, il Governo invita gli operatori a garantire e potenziare la qualità dei servizi, ovviamente ove possibile e continuando a rispettare le norme igienico sanitarie.

Una indagine Altroconsumo giudica la velocità di connessione e copertura degli operatori

Una interessante indagine portata avanti da Altroconsumo prima dello scoppio dell’emergenza Coronavirus e che verrà pubblicata su Altroconsumo Inchieste il prossimo aprile, va a misurare la qualità della copertura delle reti telefoniche nel nostro Paese. Per farlo ha sfruttato sia i dati raccolti tramite l’applicazione CheBanda, sia recandosi personalmente in 180 punti vendita per analizzare la trasparenza e la correttezza nelle fasi di attivazione dei nuovi contratti.

Dall’indagine è emersa una situazione molto singolare: le compagnie telefoniche con le reti più prestanti sono quelle che hanno i comportamenti più scorretti negli store ufficiali e pressi i rivenditori; cosa completamente opposta invece per le compagnie con una rete non proprio eccellente per quanto riguarda la copertura, ma che hanno comportamenti ineccepibili in fase di attivazione di un nuovo contratto.

Tramite l’app si è andato poi a valutare il grado di qualità delle connessione mobile in ricezione 3G, 4G e 5G (ove disponibile) per quanto riguarda la velocità di download e upload. Rispetto all’indagine relativa al 2019 si è registrato un aumento generale delle prestazioni da parte di tutte le compagnie telefoniche, dove in particolare Iliad e Wind Tre hanno registrato un incremento del 70%. La migliore resta Vodafone, seguita poi da TIM, WINDTRE e Iliad.

In seguito a più di 7 mila prove effettuate in sei città italiane (Roma, Milano, Torino, Padova, Napoli e Palermo), si è visto poi come le compagnie con reti di proprietà ottengano risultati migliori in città rispetto alle province – è più conveniente investire nel potenziamento della rete cittadina piuttosto che in aree scoperte -, mentre gli operatori virtuali offrono in media prestazioni inferiori rispetto ai gestori a cui si appoggiano.

Tutto ciò si traduce in una grande confusione per il cliente che deve sottoscrivere un nuovo contratto telefonico. Non solo i costi di attivazione sono spesso poco chiari nel 60% dei negozi interessati dalla indagine – in particolare CoopVoce, Kena Mobile e Tre (prima della nascita del nuovo brand) -, ma anche i costi extra soglia vengono ignorati oppure comunicati in modo sbagliato al cliente.

Iliad, Poste Mobile e Tiscali Mobile si piazzano come le compagnie con i punti vendita più informativi, dove invece TIM e Vodafone continuano ad avere una rete di vendita poco trasparente.

Potrebbe interessarti anche: migliori offerte telefoniche