I ricavi dei principali colossi del web come Google, Amazon, Microsoft, Facebook, Apple e Netflix relativi al 2018 hanno toccato quota 692 miliardi di euro. Se di per sé un numero del genere può essere relativamente significativo, basti pensare che questa cifra è quattro volte superiore agli introiti delle più grandi imprese meda e di telecomunicazioni tradizionali.

Ma al di là di questi semplici numeri, quello che qui ci interessa di più è un altro aspetto della situazione, quello relativo a noi utenti. Perché secondo l’AGCOM, l’Autorità dietro cui si trovano tali analisi, una buona parte dei ricavi generati, proviene proprio dai dati personali degli utenti.

Se si analizzano le varie piattaforme online, emerge che i dati degli utenti avrebbero un valore compreso fra i 10 e i 40 euro ciascuno se generati tramite ricerche, intrattenimento gratuito e social network.

Numeri alla mano, emerge che i dati di un utente statunitense oscillano in un anno sui 150 euro in media nella ricerca, 90 euro nei social considerando i soli fini pubblicitari. Di circa un terzo il valore dei dati di un utente medio europeo.

Entrando ancor più nello specifico, le stime dell’AGCOM parlano di un profitto di circa 37 euro per utente nelle ricerche di Google, di 21 e 11 euro rispettivi per Facebook e Instagram e di 10 euro per YouTube.

Cifre che fanno pensare e che sono specchio di una situazione in cui si palesa quanto i dati personali degli utenti siano importanti per i profitti dei colossi del web. Per approfondire, vi rimandiamo alla fonte, dove trovate i prospetti completi.