Con la delibera 149/20/CONS l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato una consultazione pubblica relativa alle richieste avanzate da Iliad Italia, TIM e Vodafone Italia sui diritti delle frequenza radio.

In occasione della fusione fra Wind e Tre, quest’ultima aveva ceduto a Iliad un blocco nella banda a 900 MHz (2×5 MHz) insieme ad altri blocchi, come parte dell’accordo. I diritti di utilizzo del blocco in questione scadono il 31 dicembre 2021 e Iliad ha presentato richiesta di proroga fino al 31 dicembre 2029.

AGCOM fa presente che il MiSE (Ministero per lo Sviluppo Economico) ha già concesso la proroga fino al 31 dicembre 2029 dei blocchi nelle bande a 900e 1800 MHz in scadenza a giugno 2018 ed è auspicabile che anche il blocco di Iliad venga prorogato.

Per quanto riguarda la banda a 2100 MHz, sono state TIM e Vodafone a chiedere una proroga fino al 2029, ma in questo caso va fatta una precisazione. Nella banda in oggetto l’autorità ha fatto una distinzione tra l’uso FDD (Frequency Division Duplexing) e quelle TDD (Times Division Duplexing).

Mentre le frequenze FDD sono normalmente utilizzate dagli operatori, quelle TDD sono in larga parte inutilizzate, a causa della carenza di apparati e di problemi tecnici di convivenza con le frequenze FDD. Per questo AGCOM suggerisce di non includere le frequenze TDD nella proroga, liberandole per altri utilizzi, come i collegamenti video o per le videocamere senza fili.

L’antitrust ricorda che la proroga delle licenze non dovrebbe diventare una pratica assodata, visto che di fatto impedirebbe l’ingresso di nuovi operatori limitando la concorrenza. È quindi auspicabile che vadano introdotti vincoli più stringenti per quanto riguarda i futuri procedimenti.

Per fare la maggior chiarezza possibile AGCOM ha quindi aperto la consultazione pubblica che darà modo a tutti gli interessati di inviare il proprio parere entro trenta giorni. Scaduto il termine l’autorità deciderà se concedere la proroga come richiesto dagli operatori, accogliendo i suggerimenti del MiSE e le indicazioni del CEPT, la Conferenza Europea delle amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni.