Dopo una lunga lotta contro il tumore al pancreas che lo affliggeva da tempo, Steven Paul Jobs, fondatore di Apple e suo uomo simbolo degli ultimi anni, si è spento questa notte. A darne l’annuncio è stata la stessa Apple in un’eloquente home page. Aveva 56 anni.

Si possono dire tante cose su un uomo come Steve Jobs, ma non si può prescindere dal fatto innegabile di come sia stato un autentico innovatore nella scena tecnologica mondiale degli ultimi decenni. Oltre ad aver fondato la Apple nel 1976, azienda che non ha bisogno di presentazioni, nel 1985 fondò anche la NeXT, che ai più dirà sicuramente poco ma che gli esperti del settore sapranno riconoscere come marchio che ha lasciato una forte impronta nel campo delle interfacce grafiche, delle workstation e nella programmazione orientata ad oggetti. Nello stesso periodo acquisisce ciò che sarebbe in seguito diventata la Pixar, portandola in pochi anni ai massimi vertici del cinema d’animazione.

Nel 1996, con l’acquisizione di NeXT da parte di Apple, ritorna in carica nella compagnia che aveva fondato e che navigava in pessime acque, a causa di scelte sbagliate quasi travolta dal fenomeno dei PC di massa e dal successo di Windows 95, ed in pochi anni l’ha riportata ad essere un’azienda di grande innovazione, non tanto nei dispositivi in sé, ma nella loro rivoluzionaria user experience. Sotto la sua guida cambiò l’immagine dei computer Mac, venne introdotto l’iPod, ci fu l’abbandono dei processori Motorola prima e dei Power PC poi, venne rivoluzionato il sistema operativo Mac OS che divenne di derivazione Unix con Mac OS X; ed infine introdusse l’iPhone nel 2007, ancora una volta rivoltando completamente il panorama tecnologico mondiale. Il resto è storia recente.

Apple ha perso un genio visionario e creativo, e il mondo ha perso una persona eccezionale. Quelli di noi che sono stati abbastanza fortunati da conoscere e lavorare con Steve hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia dietro una compagnia che solo lui avrebbe potuto costruire, e il suo spirito sarà sempre il fondamento di Apple.

Le grandi aziende, per essere tali, hanno bisogno di uomini che sappiano guardare diretti nel futuro e timonare la società verso nuovi traguardi. Steve Jobs era uno di questi uomini. Un guru, un visionario. Per tornare sugli argomenti per noi di più interesse, si può affermare senza timore di essere smentiti che Android non sarebbe quello che è oggi senza Steve Jobs e il suo iPhone. Un telefono non inteso come un semplice apparecchio per telefonare e in generale comunicare, ma un vero e proprio centro di per leggere e scambiare informazioni, nonché apparecchio multimediale e di intrattenimento, riassunto in un unico dispositivo con un’interfaccia innovativa.

Vogliamo ricordarlo col suo memorabile discorso del 12 giugno 2005 all’Università di Stanford, durante la cerimonia di consegna delle lauree:

E come lezione per tutte le menti che vogliono cambiare qualcosa nel mondo, è valido più che mai il suo invito: “Siate affamati, siate folli!”