Mentre in tutto il mondo divampano ancora le polemiche relative al 5G e alla sua presunta pericolosità per la salute umana, il 4G sta vivendo il suo periodo migliore continuando a crescere in termini di prestazioni.

Lo conferma il nuovo report trimestrale di OpenSignal, che ha preso in considerazione il periodo che va dal 1 gennaio al 30 marzo 2020. Sono stati analizzati i dati provenienti da oltre 43 milioni di dispositivi per un totale che ha superato abbondantemente gli 87 miliardi di misurazioni effettuate.

Di tutt’altro tipo sono invece le conclusioni a cui giunge InCites, secondo cui l’Italia si piazza a metà classifica per quanto riguarda la tecnologia 5G, nonostante infrastrutture e tecnologie siano tra le migliori del nostro continente. Vediamo nel dettaglio le conclusioni delle due relazioni.

Italia avanti tutta col 4G

Detto che solamente Olanda e Norvegia rientrano nella top 10 mondiale per quanto riguarda la disponibilità del 4G, l’Italia sta crescendo in maniera costante e raggiunge l’89,6% di connessioni in 4G nel primo trimestre del 2020. Nello stesso periodo dello scorso anno tale percentuale era del 79%, quindi il passo in avanti è stato significativo, tanto da permetterci di piazzarci davanti a Francia, Germania e Regno Unito in questa classifica.

Cresce anche la velocità media di connessione che ci permette di collocarci al ventiduesimo posto a livello globale con 24,3 MBit, un dato più che dignitoso. OpenSignal premia il BelPaese anche per quanto riguarda l’esperienza d’uso con i servizi di streaming video.

L’Italia passa infatti dai 64,1 punti del 2019 ai 70,4 punti del 2020, dato che ci permette di ottenere un giudizio Very Good e di rimanere davanti a Francia e Stati Uniti. In termini di velocità assoluta delle reti 4G primeggia sempre la Corea del Sud, davanti a Giappone e Norvegia.

Dati incoraggianti dunque, che confermano come la copertura 4G sia ormai quasi ottimale e come gli operatori italiani stiano continuando a lavorare per ottenere il meglio dalla tecnologia, nonostante stia per arrivare al capolinea.

Il 5G rischia di rimanere al palo in Italia

Paradossale invece la situazione relativa al 5G dove l’Italia al momento è al secondo posto per quanto riguarda infrastrutture e tecnologie 5G ma piomba al ventesimo posto, su 39 Paesi europei, nell’indice generale.

A peggiorare la valutazione del nostro Paese contribuiscono in maniera determinante alcuni parametri, come Regulation and Policy, Innovation Landscape, Human Capital e Contry Profile. Serviranno dunque politiche incentivanti per creare le condizioni ideali per lo sviluppo della rete 5G e colmare il divario che ci separa dai Paesi che ci precedono in classifica.

Gli esperti di InCites prevedono che dovremo attendere almeno fino al 2022 per assistere a una significativa accelerazione relativa alla diffusione degli smartphone in grado di supportare lo standard 5G e per avere percentuali di copertura del territorio accettabili.