Gemini Nano, la versione ridotta di Google Gemini ideata per i dispositivi mobile, ha “non ufficialmente” debuttato su Galaxy Z Fold 6 e Galaxy Z Flip 6. Sebbene il modello di Intelligenza Artificiale sia già stato supportato da Google Pixel 8 Pro nel 2023 e poi dalla serie Samsung Galaxy S24 nell’anno successivo, si tratta della sua prima volta su un dispositivo foldable.
I due smartphone lanciati lo scorso mese, grazie all’ormai palese quasi scontata presenza Gemini Nano, potrebbero vedere una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda il loro utilizzo sul medio-lungo periodo. Come verificato dai test effettuati dal sito di Android Authority, il modello IA di Google non ha nulla a che fare con Galaxy AI, che sembra invece basarsi su alcuni modelli AI generativi Samsung Gauss.
Le funzioni fornite dall’IA del produttore coreano risultano tutte a sé stanti, inclusi gli strumenti inerenti l’elaborazione del testo, come Browsing Assist, Chat Assist, Note Assist e Transcript Assist. Queste funzionalità lavorano anche offline, contrariamente a quanto avviene con Gemini Nano che necessita di una connessione alla rete costante.
AICore e Magic Compose: indizi che svelano la presenza di Gemini Nano
In realtà, al momento il supporto di Gemini Nano su Galaxy Z Fold 6 e Flip 6 non è ancora ufficiale. Nonostante ciò, entrambi gli smartphone mostrano evidenti segnali di questa integrazione.
Sui dispositivi infatti, è presente il servizio AICore preinstallato, accompagnato dalla funzione Magic Composer, disponibile per l’app Google Messaggi. Nel primo caso parliamo di un servizio di sistema, capace di gestire download e aggiornamento di un’API di Gemini Nano. La sua presenza permette di capire, con una rapida occhiata, se il modello IA è già presente o meno sul telefono in questione.
A tal proposito basta controllare le dimensioni del servizio. Se questa risulta è intorno ai 50 MB, l’IA non è ancora presente e funzionante mentre, con Gemini Nano scaricato, le sue dimensioni dovrebbero essere intorno a al GB.
Durante un esperimento, gli esperti di Android Authority hanno cancellato i dati relativi all’app AICore, abilitando poi le opzioni per elaborare i dati esclusivamente dal dispositivo in uso. Il risultato è che Galaxy AI risulta comunque funzionante, dunque come già accennato del tutto indipendente dall’IA di Google.
Poco fa abbiamo parlato di Magic Compose, una funzione strettamente collegata con il modello IA di Google. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando di un sistema di suggerimenti per rispondere a messaggi ricevuti. A grandi linee si tratta di uno strumento che considera gli ultimi 20 messaggi con il singolo contatto per creare un contesto e dunque una risposta in linea con la conversazione.
Nella documentazione di Google riguardo a tale funzionalità, viene spiegato come questa sia disponibile per le serie Pixel 8 Pro e Galaxy S24. In realtà, Magic Compose appare su Galaxy Z Fold 6 e Flip 6, con l’app Messaggi che conferma tale gradita presenza, con tanto di riferimento a Gemini Nano, come è possibile notare in questo screenshot:
Un terzo indizio potrebbero essere le risposte smart di Gboard, presente ma ancora non funzionante sugli smartphone Samsung. Affinché tale funzione possa essere attiva risulta necessario che la già citata app AICore venga eseguita in modo persistente, sebbene non esista un’opzione apposita affinché ciò avvenga (se non su Pixel 8 Pro, andando in Impostazioni – Opzioni sviluppatore – Impostazioni AICore e attivando tale voce).
In conclusione, l’utilizzo di Gemini Nano su dispositivi della serie Galaxy S24 così come su Galaxy Z Fold 6 e Galaxy Z Flip 6, al momento è ancora molto limitato. Ciò però non significa che il modello IA non abbia potenziale. Varie app di terze parti stanno infatti attivandosi per interagire con il modello di Google, sfruttando appieno tutte le sue innegabili potenzialità.
Un esempio in tal senso può essere Adobe Acrobat, che utilizza l’IA per riassumere documenti, così come Grammarly adotta tale tecnologia per suggerire correzioni grammaticali nei testi. Inoltre appare quasi scontato che il colosso di Mountain View proponga ulteriori funzioni per il settore mobile, aprendo scenari che oggi sono difficili da delineare con precisione.