Google è un’azienda che negli anni ha avviato diversi progetti per realizzare il medesimo obiettivo e l’ultimo esempio della serie è rappresentato da Games Future, soluzione incentrata su Android e Google Play Store che sembra essere parallela a Google Stadia.

Come apprendiamo da 9to5Google, “Games Future” è una presentazione interna “Google Confidential” che è stata resa pubblica a seguito della causa con Apple ed Epic Games e che fornisce una tabella di marcia di ciò che il colosso di Mountain View vuole realizzare nel settore dei giochi entro il 2025.

Uno degli obiettivi è quello di “fornire la migliore piattaforma per creare, scoprire e provare i giochi”: Google, in pratica, vuole offrire il luogo in cui gli sviluppatori pubblicano i loro titoli, per poi rendere quei giochi disponibili su tutte le proprie piattaforme e dispositivi.

Google Android Games Future

Per quanto riguarda la “realizzazione”, Google offrirà “servizi di sviluppo a spettro completo per la creazione di giochi”, inclusi servizi cloud che semplificano l’hosting di grandi tornei e soluzioni di pagamento come il crowdfunding.

Google Android Games Future

Tra gli altri obiettivi di Google vi sono “Discover”, ossia aggregare i giochi tra i vari fornitori, in modo da poter sempre trovare i titoli tramite Google ed “Experience”, cioè consentire agli utenti di “giocare su qualsiasi schermo”, includendo Android, Windows e Mac (oltre a smart display e smart TV).

Inizialmente il progetto di Google è quello di avere tra i 100 e i 125 titoli ma il passaggio successivo è ampliare il catalogo fino ad arrivare a circa un migliaio di giochi.

Restiamo in attesa di informazioni ufficiali da Google per saperne di più.

Google e il “Project Hug”

E sempre a proposito di programmi del colosso di Mountain View, nelle scorse ore sono emersi degli interessanti dettagli su quello chiamato inizialmente “Project Hug” e poi divenuto “Apps and Games Velocity Program”.

Così come apprendiamo da The Verge, il colosso di Mountain View ha pagato centinaia di milioni di dollari per incentivare gli sviluppatori di giochi a tenere i propri titoli sul Google Play Store.

Il Project Hug è nato dopo che è scoppiata la controversa con Epic Games relativa a Fortnite (la software house voleva consentire agli utenti Android di installare il gioco al di fuori del Play Store, in modo da non dovere pagare le relative commissioni), in quanto il colosso di Mountain View temeva che altri sviluppatori potessero seguire l’esempio di tale azienda.

Google aveva inoltre paura che Epic Games potesse stipulare un accordo con importanti produttori di smartphone, come ad esempio Samsung, per pre-installare il proprio store alternativo sui relativi telefoni Android, causando così potenziali perdite al colosso statunitense per centinaia di milioni di dollari.

Project Hug è stato progettato come parte dello sforzo per limitare l’influenza di Epic Games, come una sorta di ricompensa per gli sviluppatori fedeli: ciò si è tradotto in “centinaia di milioni di dollari in accordi segreti con oltre 20 importanti sviluppatori” che il colosso di Mountain View riteneva più a rischio di essere influenzati da Epic Games.

Un portavoce di Google ha commentato la vicenda ricordando che da tempo il colosso di Mountain View ha avviato appositi programmi che supportano gli sviluppatori più importanti con risorse e investimenti potenziati per aiutarli a raggiungere più clienti su Google Play, con benefici sia per le software house che per gli utenti.