Il no secco del governo da parte del ministero allo Sviluppo economico in materia di superamento dei limiti elettromagnetici, potrebbe rappresentare un boomerang per gli operatori telefonici, lo sviluppo del 5G e gli utenti finali.

Un no che pesa sul 5G e lo sviluppo digitale

Nelle scorse ore, un emendamento presentato da Italia Viva, PD, M5S e Lega che chiedeva di innalzare i limiti elettromagnetici italiani (6 volt/metro nelle zone fortemente abitate) per portarli ai livelli più alti dell’Unione Europea, pari a 60 volt/metro, ma pur sempre inferiori alla soglia di rischio, ha ricevuto parere contrario da parte del ministro dello Sviluppo economico che ne ha quindi bloccato la discussione – forse in maniera definitiva.

Sebbene a primo acchito il parere contrario del ministero dello Sviluppo economico possa sembrare una vittoria per i cittadini, in realtà il permeare di questa situazione comporta inevitabilmente l’installazione di più antenne da parte degli operatori telefonici oppure lasciare scoperte zone del Paese in quanto non più conveniente dal punto di vista economico.

Il parere contrario del governo potrebbe, inoltre, rappresentare una battuta di arresto anche per lo sviluppo del 5G in Italia e comportare anche l’incremento dei piani tariffari visto l’aumento della spesa da parte degli operatori telefonici. Fortunatamente non tutto è perduto e torneremo a darvi informazioni a riguardo non appena ci saranno novità in merito.