Secondo alcuni dei principali risultati del rapporto «Il valore della connettività nell’Italia del dopo Covid-19» realizzato dal Censis in collaborazione con WINDTRE, con l’emergenza sanitaria l’accesso al web è diventato un diritto più importante che mai.

L’86,3% degli italiani è convinto che l’accesso a internet deve essere garantito a tutti, ovunque e comunque, mentre per l’80,2% i costi di connessione dovrebbero essere finanziati interamente o in parte dalla fiscalità generale per rimuovere anche la barriera economica.

Per l’88,9% degli italiani che ne erano dotati, la propria connessione su rete fissa ha funzionato bene durante l’emergenza sanitaria, grazie allo sforzo degli operatori che hanno garantito connessioni sicure, affidabili e veloci.

Tuttavia gli operatori da tempo combattono con margini ridotti a causa di tariffe che risentono della pressione concorrenziale e investimenti infrastrutturali crescenti. Lo sforzo competitivo degli operatori è compreso solo dal 44,7% della popolazione e per la maggioranza degli italiani una possibile via di uscita consisterebbe nel far pagare una tassa ai giganti del web.

La vita quotidiana degli italiani è permeata dal web

Il 91,5% degli italiani tiene contatti online con familiari, amici e conoscenti. Il 78,9% usa internet per questioni legate alla salute, il 75,9% per pagare bollette, multe, tasse, il 75,5% per le attività del tempo libero, dal gaming online ai film, le serie tv, le partite di calcio e il 74,1% per fare acquisti online.

L’86,9% degli occupati usa il web per lavoro e l’83,6% degli studenti per le attività didattiche, pertanto 13 milioni di italiani nei prossimi mesi intendono potenziare la propria connessione su rete fissa, 3 milioni vogliono attivarla per la prima volta e il 60,4% è favorevole a rendere il 5G subito operativo ovunque, mentre solo il 14,4% si dichiara contrario, ritenendolo dannoso per la salute.

Pur consapevoli delle sue potenzialità, per gli italiani il web non è privo di rischi. Il 54,3% ha paura delle frodi durante le operazioni bancarie o gli acquisti online, il 43,1% teme i rischi legati al libero accesso alla rete da parte dei minori e il 27,6% la possibile dipendenza dai social network, mentre il 22,6% è spaventato dagli hater.

Gli italiani hanno le idee chiare sulla scelta del proprio operatore di rete

Oltre al prezzo, gli italiani considerano la velocità di connessione, la qualità e fluidità dei contenuti (52,6%), poi l’affidabilità, l’assenza di interruzioni (47,6%), un servizio di assistenza rapido e facilmente raggiungibile in caso di guasti o problemi amministrativi (36,1%), la presenza di servizi di sicurezza informatica che tutelino dal rischio di truffe online (31,1%), la protezione dei minori (19,7%) e l’impegno esplicito e concreto dell’operatore per la tutela dell’ambiente (10,6%).

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