Lo scorso mese è emerso che forze dell’ordine internazionali gestivano una società che vendeva telefoni crittografati a criminali e un nuovo report ci svela che l’FBI e la polizia federale australiana (AFP) hanno usato un Google Pixel 4a con un software personalizzato per questa operazione.

Stando a quanto è stato svelato dalle autorità, l’FBI in stretto coordinamento con la polizia federale australiana ha sviluppato e gestito segretamente una società di dispositivi crittografati, chiamata ANOM, che è arrivata a fornire oltre 12.000 device ad oltre 300 organizzazioni criminali che operano in più di 100 Paesi (tra di esse vengono segnalate la criminalità organizzata italiana, bande di motociclisti e narcotrafficanti internazionali).

Un Google Pixel 4a speciale per combattere il crimine

Lo staff di Vice è riuscito a mettere le proprie mani su uno di questi dispositivi e scoprire alcuni dettagli su di esso: si tratta di un Google Pixel 4a con alcune modifiche all’interfaccia, chiamata “ArcaneOS 10“.

Tra le soluzioni studiate per rendere accattivante tale device vi sono la modifica del tastierino numerico per l’inserimento del PIN (in modo che eventuali curiosi non possano capire quale sia il codice da usare per accedere) e la possibilità di utilizzare un “Codice di cancellazione” per rimuovere tutti i dati dal telefono.

Sbloccando lo speciale Google Pixel 4a, si visualizzano delle false app (Tinder, Instagram, Facebook, Netflix, ecc.) ma nessuna funziona realmente. Resettando lo smartphone e inserendo un altro PIN, si visualizza invece una differente interfaccia con un nuovo sfondo e altre applicazioni.

C’è l’icona di un’app calcolatrice che, se cliccata, apre una schermata di login per inserire un Anom ID e una password e accedere a un’applicazione di messaggistica nascosta: i criminali erano convinti fosse crittografata e, pertanto, l’ideale per le loro conversazioni riservate e proprio ciò ha portato a centinaia di arresti in vari Paesi.

Ecco alcune foto di uno dei Google Pixel 4a di ANOM:

E così quello che è stato acquistato da tanti malviventi come uno strumento per i propri traffici si è rivelato il più classico dei “cavalli di Troia”.