Google Assistant rappresenta uno dei prodotti più importanti dell’ecosistema creato dal colosso di Mountain View e, pertanto, oggetto di continue attenzioni da parte del team di Google, che lo arricchisce di sempre nuove funzionalità.

Proprio a causa di questo continuo aumento di feature, spesso gli utenti non sono neanche consapevoli della loro esistenza e di cosa potrebbero fare con Google Assistant e, pertanto, uno dei compiti più difficili per il team di Google è proprio quello di educare gli utenti a sfruttare al meglio le potenzialità dell’assistente.

Tra gli strumenti usati da Google per centrare tale obiettivo vi sono le costanti modifiche apportate all’interfaccia per mettere in risalto alcune delle feature ritenute più importanti e tra le ultime della serie vi sono quelle relative alle funzionalità “Lens on my screen” e “Read aloud”.

Il seguente screenshot ci mostra come dovrebbe essere la nuova interfaccia (il condizionale è d’obbligo, non essendovi garanzie che venga effettivamente messa a disposizione di tutti gli utenti con una futura versione dell’applicazione):

Google Assistant

Al momento le due nuove scorciatoie non funzionano ma è probabile che toccando la prima venga catturato uno screenshot e condiviso con il servizio Google Lens per l’analisi mentre con la seconda dovrebbe attivarsi la funzione di lettura delle pagine di Google Assistant.

Google Assistant e l’educazione sessuale

E sempre a proposito di Google Assistant, dagli Stati Uniti arriva la notizia dell’introduzione della feature Pleasure Finder, ossia un’azione dedicata a chi desidera sfruttare smart speaker e smart display per il “miglioramento della salute e delle prestazioni sessuali”.

Alle domande che gli utenti hanno la possibilità di porre all’assistente viene data una risposta di natura clinica, utilizzando una terminologia medica precisa e senza umorismo.

Lo sviluppatore dietro Pleasure Finder è MysteryVibe, un rivenditore di giocattoli sessuali e, pertanto, forse non c’è da stupirsi se alcune delle risposte dell’azione abbiano un effettivo scopo educativo mentre altre siano strutturate in modo da menzionare apertamente i prodotti dell’azienda.