Il regolamento (UE) introduttivo del meccanismo “Roam Like at Home” ha segnato una svolta storica in seno all’Unione dal 15 giugno 2017 e adesso le istituzioni di questa stanno portando avanti i lavori su un nuovo atto legislativo che garantisca il mantenimento del Roaming UE senza sovrapprezzi.

Il Roaming UE senza sovrapprezzi rimarrà: lavori in corso

La normativa attuale, rapidamente recepita e apprezzata tanto da venire ormai data per scontata, presenta in realtà una data di scadenza che si sta rapidamente avvicinando: il vigente regolamento sul roaming, infatti, sarà valido soltanto fino al 30 giugno 2022.

Per questo motivo non c’è tempo da perdere: l’UE deve darsi da fare per garantire alle persone di poter “continuare a effettuare chiamate, inviare messaggi di testo e navigare sul web mentre viaggiano in altri paesi dell’UE senza temere brutte sorprese in bolletta“. E la strada è già stata tracciata il 16 giugno 2021, quando gli ambasciatori degli Stati membri hanno concordato un mandato negoziale per prorogare il regime di roaming a tariffa nazionale.

Pedro Nuno Santos, ministro portoghese delle Infrastrutture e dell’edilizia abitativa, presidente del Consiglio UE, si è espresso in questi termini:

«L’abolizione delle tariffe di roaming nel 2017 è stata senza dubbio una delle decisioni più attese e popolari che l’UE abbia adottato nel settore del digitale, se non addirittura in quasi ogni settore.

Sarebbe impensabile che il “roaming a tariffa nazionale” avesse fine. Il rapido accordo odierno sulla posizione del Consiglio ci permette di continuare a restare in contatto e navigare su Internet nei nostri viaggi in Europa senza dover sostenere oneri supplementari».

Novità necessarie in arrivo e mandato

Se da una parte il meccanismo di fondo rimarrà lo stesso, dall’altra ci sono dei cambiamenti che l’UE ritiene necessari.

Ad esempio, il regolamento riveduto in materia di roaming prevede una modifica delle tariffe massime all’ingrosso che garantisca la sostenibilità della fornitura di servizi di roaming al dettaglio a prezzi nazionali per gli operatori in tutta l’UE. In particolare:

  • per le chiamate, si propone una tariffa media per il roaming applicabile agli operatori terzi non superiore a 0,027 euro al minuto, da portare a 0,019 euro al minuto dal 1 gennaio 2025.
  • per gli SMS, si propone una tariffa si 0,007 euro, da abbassare a 0,003 euro dal 1 gennaio 2025.
  • per il traffico dati in roaming, si propone una tariffa di 2,25 euro per singolo Gigabyte, da portare a 1,80 euro per Gigabyte dal 1 gennaio 2024 e a 1,50 euro dal 1 gennaio 2025.

Altre novità si traducono in nuove misure in tema di trasparenza sui servizi a valore aggiunto – da questo punto di vista, l’Italia si è già data da fare –, di qualità dei servizi offerti e di accesso ai servizi di emergenza. Il testo del Consiglio prevede un miglioramento dell’accessibilità a questi ultimi per le persone “con bisogni speciali”, inoltre vuole assicurare la tutela dei clienti contro eventuali costi addebitati per roaming involontario su reti satellitari su traghetti o aerei.

Naturalmente, il nuovo regolamento non potrà non tener conto di come la pandemia di COVID-19 ha inciso sulla quotidianità di tutti e in maniera particolare su aspetti specifici come l’automento del lavoro da casa e delle riunioni a distanza, che hanno avuto un notevole impatto sui consumi in roaming. Senza dimenticare i profondi cambiamenti che hanno interessato il settore del turismo e dei viaggi in generale.

Nella proposta del nuovo regolamento, inoltre, si dedica attenzione anche al 5G visto che, sebbene si stia diffondendo (anche se le prestazioni raggiunte in Italia sono piuttosto deludenti), mancano ancora all’appello dati sui costi della fornitura di servizi 5G, in particolar modo in riferimento ai servizi di dati in roaming.

Il testo del Consiglio UE non manca di fornire chiarimenti sul ruolo delle diverse autorità competenti nel dare esecuzione al regolamento.

Il mandato, approvato dagli ambasciatori riuniti in sede di Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) del Consiglio, permetterà alla presidenza dello stesso di dare il via ai negoziati col Parlamento UE (quando avrà il suo mandato). Saranno, quindi, il Consiglio e il Parlamento a dover approvare il testo definitivo del nuovo regolamento sul Roaming UE.

Per i più curiosi, ecco il link al “Progetto di regolamento relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all’interno dell’Unione – Mandato del Consiglio“.