Ottime notizie per gli utilizzatori di Google Pay, che insieme agli utenti di Apple Pay possono ora registrare una carta Coinbase, per spendere le proprie criptovalute online o nei negozi fisici. Inizialmente la novità sarà resa disponibile solo per un numero limitato di utenti, per testare il corretto funzionamento dell’intero sistema. Nel frattempo la vecchia versione di Google Pay continua a perdere delle funzioni, un chiaro tentativo di Big G di spingere l’utenza verso la versione rinnovata di Google Pay.

Google Pay e Coinbase

Se possedete una carta di credito Coinbase potete finalmente aggiungerla al vostro portafoglio digitale su Google Pay, e iniziare a spendere le criptovalute accumulate nel tempo. Al momento potranno utilizzare tale funzione solo un numero limitato di utenti selezionati, ma è possibile mettersi in lista di attesa visitando questa pagina.

E utilizzando questa carta potete ricevere un cashback che parte dall’1% nel caso paghiate in Bitcoin e raggiunge il 4% per i pagamenti con Stellar Lumens. Dopo esservi inseriti nella lista di attesa riceverete un invito e dovrete semplicemente completare l’iscrizione, che non comperterà alcun costo o addebito.

A questo punto potrete pagare con Google Pay (o Apple Pay se usate un iPhone) anche senza la carta fisica, visto che le due app si occuperanno di tenere al sicuro i dati della carta e le transazioni effettuate.

Addio vecchia Google Pay?

Mentre cresce il numero di funzioni per Google Pay, la vecchia versione dell’app per smartphone diventa sempre meno interessante. Sembra dunque chiaro che Google stia spingendo i propri utenti a migrare verso la nuova app, togliendo molto velocemente le funzioni più interessanti.

La più recente riguarda la possibilità di prelevare i fondi ricevuti. A partire dal primo giugno non sarà più possibile prelevare fondi con la vecchia versione dell’app e sarà necessario scaricare la nuova variante per poter continuare a inviare o ricevere denaro con amici e familiari. Dopo aver tolto la possibilità di inviare e ricevere fondi, quest’ultimo colpo sembra più che sufficiente per convincere anche i più scettici, anche se persistono i dubbi sul funzionamento.

La nuova app infatti è legata al numero di telefono e non all’account Google e questo sembra creare non pochi problemi per chi vuole utilizzare l’app su diversi dispositivi.