Molti mesi prima che Google svelasse al pubblico Android 12, vi avevamo indicato che la nuova major release di Android avrebbe cambiato (in meglio) la gestione degli app store alternativi sulla piattaforma mobile. Google stesso, infatti, aveva dichiarato che “Android 12 renderà più facile per le persone utilizzare sui propri dispositivi app store alternativi mantenendo al contempo tutte le misure di sicurezza di cui Android fa utilizzo.”

Aggiornamenti più semplici e immediati

Ebbene, a distanza di otto mesi da quella news, l’azienda sottolinea che “manterrà la parola data per rendere più semplice l’utilizzo di app store di terze parti su Android 12.” Ma come? La risposta a questa domanda la dobbiamo a XDA che, spulciando alcuni componenti interni di Android, ha scoperto alcune interessanti novità. Google ha aggiornato la classe Android PackageInstaller.SessionParams aggiungendo un nuovo metodo chiamato setRequireUserAction: esso si occupa di stabilire se dev’essere o meno richiesta un’azione da parte dell’utente prima dell’installazione di un’app.

Con Android 12 non sarà richiesta l’azione da parte dell’utente per installare o aggiornare un’applicazione solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate:

  • l’app che viene installata punta a API di livello 29 (Android 10) o superiori;
  • il programma di installazione si aggiorna da solo o installa un aggiornamento a un’app installata per la prima volta;
  • il programma di installazione dichiara l’autorizzazione UPDATE_PACKAGES_WITHOUT_USER_ACTION.

Nel caso in cui questi requisiti fossero rispettati, l’aggiornamento di un’app proveniente da uno store alternativo a Play Store non dovrebbe richiedere la conferma da parte dell’utente. In questo modo, quindi, la gestione degli update delle app sarà molto più simile a quella offerta dal Play Store di Google.

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