Google ha studiato un nuovo modo per preservare le lingue a rischio di estinzione, ossia fornire alle culture gli strumenti di intelligenza artificiale di cui hanno bisogno per proteggerle e l’app Woolaroo è uno degli strumenti creati a tal fine dal colosso di Mountain View.

Si tratta di un’app web di traduzione di foto open source che sfrutta l’apprendimento automatico e il riconoscimento delle immagini per aiutare a preservare le lingue che stanno scomparendo.

Il suo funzionamento è molto semplice: l’utente, infatti, deve solo puntare la fotocamera del proprio telefono su un oggetto per fare in modo che l’intelligenza artificiale lo riconosca e lo descriva in una data lingua, completa di pronuncia.

Woolaroo è un progetto open source e le comunità interessate possono sfruttare tale piattaforma per espandere i vocabolari, modificare o eliminare termini imprecisi.

Al momento l’app offre l’esplorazione di 10 lingue da tutto il mondo, tra cui il maori, lo yiddish e lo yugambeh indigeno dell’Australia. Trovate il sito dedicato seguendo questo link ma il servizio è accessibile anche dall’app Google Arts & Culture per Android (disponibile sul Google Play Store).

Per Workspace arriva il supporto alla nuova versione di Google Pay

Restando in casa del colosso di Mountain View, alla fine dello scorso mese il team di Google ha introdotto diverse interessanti novità in Google Pay, sistema di pagamenti che il colosso di Mountain View ha deciso di spingere anche per gli account Workspace.

Numerosi utenti, infatti, nelle ultime ore hanno segnalato di avere ricevuto un’email che li informa che la piattaforma Workspace supporta finalmente la nuova versione di Google Pay (lanciata alla fine del 2020), alla quale sono effettivamente riusciti ad avere accesso.

Google Pay

Al momento non è chiaro quanto sia diffusa l’implementazione del supporto alla nuova versione di Google Pay per gli utenti Workspace ma probabilmente nel giro di qualche settimana raggiungerà tutti gli account.