Torniamo a occuparci del primo Osservatorio sulle comunicazioni del 2021 pubblicato alla fine dello scorso mese dall’AGCOM e che non si è occupato soltanto della diffusione dei social network ma anche dell’analisi del traffico dati nella telefonia mobile.

Stando a tale report, a dicembre 2020 le SIM che hanno generato traffico dati mobile sono state pari a 56,3 milioni, con una lieve contrazione rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (quando le SIM che hanno generato traffico dati sono state pari a 56,8 milioni).

Tuttavia, nonostante questa leggera diminuzione, è decisamente cresciuto il quantitativo di traffico dati generato, passando da 4.251 petabyte a ben 6.440 petabyte (pari a un aumento di oltre il 50% su base annua).

Gli italiani generano sempre più traffico dati mobile

E ancora più impressionante è la crescita se si va a considerare il dato relativo a dicembre 2016, quando il traffico dati generato era pari a 1.078 petabyte (praticamente in 4 anni il traffico dati generato si è quintuplicato).

AGCOM traffico dati mobile

Questa imponente crescita è confermata anche da un secondo grafico pubblicato dall’AGCOM e che si sofferma sul traffico dati unitario mensile, che a dicembre 2020 è stato pari a 9,72 Giga, con una crescita del 49,8% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (quando il traffico dati unitario mensile era pari a 6,49 Giga).

E anche in questo caso la variazione rispetto a dicembre 2016 è a dir poco impressionante: il traffico dati unitario mensile, infatti, è passato in appena quattro anni da 1,87 Giga a 9,72 Giga, pari a un aumento del 420,5%.

AGCOM traffico dati mobile

Senza dubbio la notevole crescita di traffico dati mobile dello scorso anno è stata in parte determinata dalla diffusione della pandemia di Coronavirus e dalle conseguenti restrizioni, che hanno obbligato gli italiani a cambiare le proprie abitudini.

Infine, lo staff di AGCOM fa presente che le SIM che hanno generato traffico dati a dicembre 2020 rappresentano il 72,6% di quelle human complessive.

Potete trovare l’Osservatorio sulle comunicazioni n. 1/2021 seguendo questo link.

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