La domanda di chip avanzati continuerà ad aumentare con l’incremento della nostra dipendenza da dispositivi moderni e il settore della tecnologia già da diversi mesi sta subendo una grave carenza globale di processori, con un conseguente impatto sulla produzione di nuovi device (basti pensare alle case automobilistiche, che devono ritardare il lancio di nuovi modelli a causa della carenza dei necessari chip).

Tra le aziende leader nella produzione di chip un posto di rilievo è occupato da Samsung, a cui tante società si affidano per i propri device e che nei prossimi mesi potrebbe avere il compito di aiutare a trainare il settore fuori dalla crisi.

Il governo statunitense sta intraprendendo un piano ambizioso per rendere il Paese uno di quelli leader nella produzione di chip e ha avviato delle trattative con Samsung per la realizzazione di un nuovo stabilimento (l’investimento sarebbe di circa 17 miliardi di dollari).

L’Europa punta su Samsung per i chip del futuro

Al momento gran parte della produzione di chip è localizzata in Asia e in minor misura negli Stati Uniti mentre l’Unione Europea è ai margini, con il conseguente rischio di doversi affidare troppo ad aziende straniere per soddisfare il proprio fabbisogno e pare, pertanto, che le autorità comunitarie abbiano in progetto di rafforzare la capacità produttiva di chip del Vecchio Continente, tanto da arrivare al 20% del market share entro il 2030.

La Commissione Europea mira a convincere i principali produttori di chip a realizzare nuovi impianti nel Vecchio Continente e in particolare è interessata a rafforzare la produzione di chip con tecnologia a 2, 3 e 5 nanometri. Per centrare tale obiettivo sarebbe disposta a offrire a tali aziende sostegni che potrebbero arrivare a decine di miliardi di euro.

Thierry Breton, Commissario UE per il mercato interno, ha in programma incontri con le dirigenze di Intel, TSMC e Samsung per illustrare loro i progetti dell’Unione Europea. Riuscirà a convincerle a realizzare impianti di produzione in Europa?