A distanza di tanti mesi dal lancio della serie Samsung Galaxy Note 20, i phablet del colosso coreano restano dei telefoni più che attuali e capaci di competere con i modelli più recenti e ciò grazie anche ai loro display (particolarmente apprezzato dallo staff di DxOMark nella versione Ultra).

Samsung Galaxy Note 20 è anche attento all’ambiente

Ebbene, proprio lo schermo OLED di Samsung Galaxy Note 20 negli scorsi giorni ha ottenuto un nuovo riconoscimento: ci riferiamo alla certificazione Environmental Product Declaration (EPD), assegnata ai prodotti ecocompatibili dal Korea Environmental Industry & Technology Institute.

Tale ente ha stabilito una serie di criteri che i prodotti devono rispettare (come ad esempio il quantitativo di carbonio e di acqua che sono necessari alla loro realizzazione) per determinare se il processo di produzione è rispettoso del Pianeta e questa valutazione viene effettuata per ogni fase della produzione.

Lo schermo di Samsung Galaxy Note 20 ha così superato sette criteri stabiliti dal Korea Environmental Industry & Technology Institute, che lo scorso anno ha concesso la certificazione EPD anche al Samsung Galaxy Z Flip.

Ricordiamo che le tematiche di salvaguardia dell’ambiente sono sempre più importanti per Samsung, che ha deciso di non includere più nelle confezioni dei suoi smartphone di fascia alta caricabatterie e auricolari con l’obiettivo di ridurre il loro impatto sul Pianeta (un po’ come ha fatto Apple con la serie iPhone 12).

Il colosso coreano ha anche avviato diversi progetti volti al riciclo dei suoi vecchi prodotti per diminuire il quantitativo di rifiuti elettronici e un esempio è rappresentato dal Galaxy Upcycling Program, il quale proprio nei giorni scorsi è stato protagonista di una nuova iniziativa che ha come obiettivo quello usare gli smartphone ormai non recenti per combattere le malattie della vista in aree molto povere e prive delle necessarie strutture sanitarie.

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