Nei giorni scorsi si sono diffuse delle notizie secondo cui Clubhouse, quello che può essere considerato il social network più di tendenza del momento, avrebbe subito una grave violazione che ha riguardato 1,3 milioni di utenti.

Ebbene, nelle ultime ore è stato Paul Davidson, il CEO di Clubhouse, a volere commentare tali notizie, precisando che è tutto falso.

La piattaforma di Clubhouse non è stata violata

Sabato scorso Cyber ​​News ha pubblicato un report secondo il quale i dati personali di 1,3 milioni di utenti di Clubhouse sono trapelati online, mettendo così a rischio la sicurezza di informazioni personali importanti, come il nome, l’ID utente, gli account di Twitter e Instagram, il numero di follower, la data di creazione dell’account e gli URL di foto.

Pare che durante un meeting su Clubhouse al CEO di questo sempre più popolare social network sia stato chiesto direttamente se le voci sull’attacco subito dalla piattaforma fossero fondate e lui ha risposto con un secco “No”, aggiungendo che si tratta di una notizia fuorviante e falsa o, per essere ancora più precisi, “un articolo clickbait“.

Davidson ci ha tenuto a ribadire che Clubhouse non è stato hackerato e che i dati a cui si faceva riferimento erano tutte le informazioni del profilo pubblico dell’applicazione del social network.

Quello della violazione dei dati è un grande problema per queste piattaforme e di tanto in tanto si verificano episodi piuttosto preoccupanti: ad esempio, alcuni giorni fa i dati di 500 milioni di account LinkedIn pare che fossero in vendita online su un forum di hacking (le informazioni comprendevano i nomi completi, gli indirizzi e-mail, i numeri di telefono, il sesso e altri dati) mentre la scorsa settimana le informazioni personali di 533 milioni di utenti di Facebook sono trapelate online (i dati includevano i numeri di telefono, le località, le date di nascita e altro ancora).

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