Max Schrems ha presentato un reclamo contro Google, in Francia, con l’accusa di tracciare gli utenti Android senza il loro consenso esplicito. Google, come del resto Apple, traccia gli utenti Android tramite dei codici per la pubblicità univoci per ogni dispositivo ed anonimi, in modo da poter analizzare il comportamento dell’utente su internet e poter mostrare le pubblicità più pertinenti ai suoi interessi.

Schrems, che guida il gruppo Noyb, sostiene che Google, creando e memorizzando questi codici senza il consenso dell’utente commette un illecito che viola le norme sulla privacy europee. Noyb ha infatti esortato le autorità francesi che si occupano di dati dei consumatori, a lanciare un inchiesta nei confronti di Big G per far sì che questa rispetti le regolamentazioni. Il gruppo di attivisti ha poi proposto che, nel caso Google venga ritenuta responsabile di illecito, venga sanzionata pesantemente.

Stefano Rossetti, avvocato che si occupa di privacy facente parte del gruppo Noyb, ha aggiunto: “Attraverso questi identificatori nascosti sul telefono, Google e terzi possono tracciare gli utenti senza il loro consenso. È un po’ come avere della polvere sulle mani, così si lascia traccia di qualsiasi cosa venga fatta sul proprio telefono.”

Google traccia utenti android

Lo stesso gruppo di attivisti aveva già protestato contro Apple nel novembre dello scorso anno, per lo stesso motivo, ricevendo risposta positiva per l’investigazione da parte delle autorità spagnole e austriache. Ovviamente anche in questo caso, Apple ha risposto alle accuse in maniera negativa, asserendo che le dichiarazioni non sono veritiere. In questo caso l’azienda di Cupertino però con l’aggiornamento ad iOS 14, chiede esplicitamente il consenso all’uso del codice di tracciamento, con gli sviluppatori piuttosto preoccupati da questo cambiamento, in quanto è possibile che molti utenti non accettino questa condizione.

Oltre all’esposto alle autorità francesi, il gruppo Noyb ha portato la protesta anche alle autorità austriache ma in questo caso la lamentela riguarda il fatto che l’utente non è in grado di cancellare il proprio codice identificativo dal proprio device. I due esposti sono stati separati in quanto le leggi francesi sono molto adatte alla gestione di questo tipo di reclami, che ricade sotto la direttiva europea ePrivacy.

Lo scorso anno Schrems ha vinto una causa arrivata all’autorità più alta a livello europeo che ha stabilito che l’accordo transatlantico sul trasferimento di dati dall’Europa agli Stati Uniti usato da moltissime aziende, non ha protetto la privacy dei cittadini UE. Google comunque non ha ancora rilasciato dichiarazioni a riguardo e saremo sicuramente tempestivi nel caso ci siano nuove informazioni e dichiarazioni a riguardo.