In queste ore Google annuncia importanti cambiamenti circa le policy a cui devono rispondere tutte le applicazioni commercializzate attraverso il Play Store. Quello che maggiormente attira l’attenzione è una modifica circa l’utilizzo della funzione QUERY_ALL_PACKAGES che permette agli sviluppatori che ne fanno uso di “visualizzare la lista completa delle applicazioni installate su un dato dispositivo“.

C’è tempo fino al 5 maggio 2021

L’idea di Google è quella di restringere la portata di utilizzo di questa particolare funzione al fine di tutelare la privacy degli utenti, chiedendo esplicitamente agli sviluppatori che ne fanno uso di “giustificare sufficientemente perché un metodo meno intrusivo non sarebbe sufficiente a raggiungere tale scopo“.

Ma c’è di più: leggendo le note delle modifiche relative alla funzione sopracitata che, lo ricordiamo, sarebbe dovuta entrare in azione già qualche tempo fa ma che è stata rimandata per colpa del Covid-19, scopriamo che il colosso di Mountain View indica a chiare lettere che la “visibilità di tutte le applicazioni installate su un dispositivo deve essere direttamente correlata ad una delle funzioni base dell’applicazione che un utente utilizza“.

Questo importante cambiamento riguarderà tutte le applicazioni che utilizzano le API di livello 30+ per dispositivi muniti di Android 11. Nel frattempo, il team di Google annuncia che sono state garantite delle eccezioni temporanee per le applicazioni bancarie e di gestione di portafogli digitali.

Ecco i casi in cui non è più consentito utilizzare la funzione:

  • quando i dati sono raccolti per motivi commerciali;
  • quando l’attività richiesta può essere svolta con metodi meno intrusivi;
  • quando l’utilizzo non è direttamente correlato alla funzione base dell’applicazione.

La nuova policy entrerà effettivamente in funzione a partire dal 5 maggio 2021, data in cui gli sviluppatori potranno utilizzare QUERY_ALL_PACKAGES solo nel caso in cui fosse essenziale per il funzionamento delle loro applicazioni.