Gli smartphone e i tablet hanno un ruolo sempre più importante nella nostra quotidianità e ci accompagnano in gran parte delle attività di tutti i giorni, supportandoci con le loro tante funzionalità e provando a renderci più semplice e immediato ogni compito che ci si pone davanti.

E anche prendere appunti spesso rientra tra le attività che tanti decidono di svolgere con il supporto dello schermo touch, che si presenta come una soluzione così rapida e ricca di opportunità, molto più completa rispetto al tradizionale metodo che prevede l’utilizzo di carta e penna.

Ma, stando a un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Tokyo, il metodo “tradizionale” ha senza dubbio i suoi vantaggi e uno dei più importanti è che garantisce un processo di memorizzazione molto più efficace.

Prendere appunti su smartphone e tablet potrebbe non essere così efficace

Lo studio in questione, condotto con una cinquantina di persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni, si è articolato in varie fasi: i volontari hanno dapprima letto un dialogo tra due persone contenente progetti futuri (con appuntamenti e compiti da eseguire) e 14 date e quindi sono stati suddivisi in tre gruppi, ciascuno con un mezzo diverso per annotare la sequenza di azioni da eseguire nel tempo (un quaderno con una penna, un’app calendario su un tablet con un pennino stilo e un’app calendario su smartphone con il touchscreen).

A distanza di un’ora, dopo essere stati distratti, ai volontari è stato chiesto di sottoporsi ad un test con domande apposite per scoprire quanto ricordavano degli appunti presi in precedenza e i ricercatori hanno potuto così appurare che chi ha preso appunti con carta e penna ha avuto più attività nelle aree cerebrali associate al linguaggio, alla visualizzazione dell’immaginario e nell’ippocampo (area associata ai ricordi e alle informazioni spaziali).

Inoltre, i volontari del gruppo che ha usato carta e penna sono stati più veloci nel compilare il questionario (11 minuti contro i 14 minuti di chi ha usato il tablet e i 16 minuti di chi ha utilizzato lo smartphone) e ciò dipenderebbe dal diverso modo di formazione dei ricordi che si ha tra chi scrive a penna e chi scrive su un mezzo digitale.

Secondo i ricercatori, nel momento in cui si scrive un appunto su un foglio di carta, tale informazione occupa un posto specifico nello spazio e in modo permanente (in qualunque momento è possibile aprire il quaderno e ritrovare l’appunto desiderato) mentre con gli strumenti digitali è diverso e lo spazio in cui vengono memorizzate le informazioni è confuso e “liquido” e ciò non consente al cervello di attribuire ad esse una posizione spaziale univoca, con le conseguenti ripercussioni sul processo di memorizzazione.

In sostanza, il metodo tradizionale per la memorizzazione è a oggi quello ancora più efficace.

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