In seguito al ban commerciale inflitto dal Governo statunitense a Huawei, il colosso cinese si è trovato nell’impossibilità di utilizzare i Google Mobile Services sui propri device e, pertanto, è stato costretto a sviluppare un proprio ecosistema che ruota attorno a Huawei Mobile Services.

Nell’ultimo anno e mezzo Huawei ha lavorato duramente al potenziamento del proprio ecosistema, che mese dopo mese si è fatto sempre più completo, divenendo così una valida alternativa a quello di Google.

Meizu potrebbe puntare sulla piattaforma Huawei Mobile Services

E una conferma del grande lavoro compiuto dal team di Huawei potrebbe arrivare da Meizu, produttore cinese che pare stia valutando l’ipotesi di utilizzare la piattaforma Huawei Mobile Services sui propri device.

Si tratta di una grande notizia per Huawei, che spera di riuscire a convincere la maggior parte degli altri produttori cinesi a fare lo stesso, costruendo così un fronte compatto contro Google e le autorità statunitensi.

Allo stato attuale gli smartphone Meizu usano Android ma l’utilizzo di Huawei Mobile Services potrebbe consentire al produttore di fornire servizi esclusivi per la Cina, come quelli disponibili su AppGallery e Huawei Video.

Ricordiamo che Huawei Mobile Services (HMS) è un insieme di servizi per sviluppatori e utenti che viene fornito in un unico pacchetto e che si basa su HMS Core, un ricco set di funzionalità per dispositivi e cloud che consente uno sviluppo rapido e veloce per i creatori di app.

Resta da capire se l’apertura di Meizu all’ecosistema di Huawei possa in un secondo momento portare anche all’adozione da parte di questo produttore del sistema operativo che Huawei sta sviluppando in casa, ossia HarmonyOS, il cui esordio ufficiale è in programma per il prossimo mese.

In tal caso, infatti, Huawei potrebbe davvero fare partire una sorta di controffensiva nei confronti di Google, che rischierebbe di perdere un mercato fondamentale come quello cinese.