La pandemia di Coronavirus non ha avuto effetti soltanto sulla nostra quotidianità, colpendo anche i vari settori dell’economia, incluso ovviamente quello degli smartphone: e così i vari brand hanno dovuto fare i conti con difficoltà nei processi di produzione, limitazioni agli spostamenti, un calo della domanda e la riduzione di componenti chiave.

Proprio a tal riguardo non può non pensarsi al campo dei semiconduttori, con una costante diminuzione di disponibilità di processori, fenomeno che a quanto pare ha colpito in modo serio anche gli smartphone.

Qualcomm prevede ancora difficoltà per il settore smartphone nel 2021

A confermarlo è stato Cristiano Amon, nuovo CEO di Qualcomm, nel corso di un’intervista rilasciata a CNET, nella quale ha ricordato che la carenza di questo tipo di componenti ha avuto un notevole impatto su tutti i settori della tecnologia e, quindi, anche sui telefoni, precisando che tali difficoltà potrebbero continuare per tutto il 2021.

Secondo il dirigente, un calo della domanda durante la pandemia, seguito da un forte aumento della domanda subito dopo, è stato uno di principali motivi di tale carenza di processori. Inoltre, Amon ha spiegato che Qualcomm è sotto maggiore pressione da parte dei produttori di smartphone, in quanto il declino di Huawei a causa del ban imposto dall’Amministrazione Trump rappresenta un’opportunità per le aziende rivali e la catena di approvvigionamento non era pronta per questa più elevata domanda di componenti.

Non è chiaro quale segmento del settore degli smartphone soffra di più a causa della carenza di semiconduttori ma è scontato che anche i telefoni che utilizzano processori realizzati con tecnologia a 5 nm, come ad esempio Qualcomm Snapdragon 888, potrebbero essere interessati.

Resta da capire se i problemi a cui fa riferimento Cristiano Amon possano avere conseguenze anche dal punto di vista del prezzo dei nuovi smartphone. Staremo a vedere.

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