Ci sono occasioni in cui Google sembra perdersi in un bicchier d’acqua, quasi come se invece di avere una solida struttura alle spalle, con centri di ricerca all’avanguardia e ingegneri di livello assoluto, si trattasse di una compagnia di basso livello affidata ad alcuni dilettanti.

È il caso di Google Chromecast with Google TV, lanciato nello scorso autunno anche sul mercato italiano con grandi aspettative, che nel corso dei mesi però sono andate spegnendosi, soprattutto a causa di grossi bug che limitano notevolmente l’esperienza d’uso. E con l’interfaccia Google TV che si appresta ad arrivare anche sui dispositivi di terze parti, primo fra tutte NVIDIA SHIELD, Chromecast with Google TV potrebbe perdere gran parte del proprio appeal in favore di altre soluzioni.

Bug che rovinano un’esperienza d’uso che potrebbe essere perfetta

Da una parte dunque gli aspetti positivi, come un processo di configurazione iniziale decisamente semplice e alla portata di tutti, e un’interfaccia utente pressoché perfetta, anche se i tanti bug presenti fanno sentire la mancanza di alcune funzioni presenti nella vecchia interfaccia di Android TV.

Manca, tanto per citare l’esempio più lampante, un menu multitasking che permetta di visualizzare rapidamente le app aperte e forzare la chiusura di quelle che vanno in errore. Potrebbe sembrare una funzione inutile, ma se le applicazioni si bloccano spesso e per ripartire è richiesto un Force Close, capirete che diventa macchinoso entrare nelle Impostazioni e scorrere fino all’app in questione per bloccarla.

Certo, la poca RAM di Chromecast with Google TV non permette di avere numerose app aperte, per cui un menu multitasking potrebbe essere superfluo, ma almeno Google avrebbe potuto portare maggiormente in evidenza alcune delle funzioni più importanti. E se non bastassero le applicazioni che si bloccano, ecco i numerosi (e completamente casuali) riavvi in modalità recovery che propongono un ripristino completo del sistema, costringendo l’utente a un reset software premendo il tasto sulla chiavetta.

Visto che solitamente quest’ultima è collegata sul retro della TV, significa doversi alzare e armeggiare, magari in spazi ristretti, rovinandosi l’esperienza di intrattenimento. Anche la connessione WiFi, soprattutto con le reti a 5 GHz, non è delle migliori, così come risulta difficile aggiungere Chromecast with Google TV a un gruppo di speaker.

Per non parlare del supporto Dolby Atmos e Dolby Vision che varia a seconda dell’app di streaming utilizzata, o dei problemi di storage che rendono complicato l’aggiornamento delle app. E per finire, almeno con i bug più fastidiosi, Google ha deciso di utilizzare una porta USB 2.0 invece di una più performante USB 3.1, e di consentire alla propria chiavetta di accettare solo dischi esterni formattati in FAT32, rendendo quasi impossibile la fruizione di contenuti in altissima definizione a causa del limite di 4 GB ai file archiviabili.

E la situazione sembra peggiorare a ogni aggiornamento, con qualche miglioramento alle prestazioni ma scarsa attenzione ai tanti problemi che continuano ad affliggere quello che potrebbe essere il dispositivo definitivo. E come dicevamo in apertura, con l’interfaccia Google TV che nel corso del 2021 arriverà su alcuni dispositivi Android TV già in commercio, e su quelli nuovi, c’è il forte rischio che Google Chromecast with Google TV venga presto dimenticata, abbandonata sugli scaffali, o messa sul mercato dell’usato da parte di utenti scontenti.

Fateci sapere nel box dei commenti se anche la vostra esperienza con la più recente chiavetta Chromecast è da dimenticare o se siete riusciti a trovare una configurazione che non vi crea alcun problema.