Da diversi mesi ormai alcuni importanti paesi occidentali hanno preso serie contromisure contro il 5G di Huawei la cui colpa, lo ricorderete certamente, sarebbe quella di essere troppo legata al governo centrale e addirittura anche all’esercito. Tutte accuse che hanno trovato Huawei ovviamente contraria e disposta a cooperare al fine di dimostrare la propria indipendenza, ma che come abbiamo visto con il ban USA non sembrano avere portato vantaggi al colosso cinese, anzi.

I segreti del 5G di Huawei aperti a tutti

Se il CEO di Huawei, Ren Zhengfei, ha recentemente confidato di voler tornare al tavolo con gli USA per risolvere una volta per tutte il problema del ban, lo stesso Zhengfei ha rilasciato dichiarazioni piuttosto importanti sul 5G e sul suo sviluppo. Infatti, secondo un articolo pubblicato da BusinessStandard, il CEO ha dichiarato che l’azienda “è disponibile a trasferire tutte le tecnologie 5G e non solo a concedere in licenza la produzione ad altri. Ciò includerà programmi sorgente e codice sorgente per tutti i segreti di progettazione hardware, nonché il know-how e il design del chip“.

Sia gli Stati Uniti che la Cina devono sviluppare le proprie economie, poiché ciò è positivo per la nostra società e per l’equilibrio finanziario“, sottolinea Ren Zhengfei. “Mentre l’umanità continua a fare progressi, nessuna azienda può sviluppare da sola un’industria globalizzata. Richiede sforzi concertati in tutto il mondo.”

Insomma, Huawei vorrebbe aprire la scatola dei segreti che l’hanno reso una dei più importanti player mondiali per quanto riguarda la connettività 5G. La strategia di Huawei potrebbe essere duplice: da una parte offrire ai propri partner, gli stati che hanno messo al bando il suo 5G, l’accesso al codice sorgente delle apparecchiature per la connettività 5G, dall’altra mettere alle strette i governi che finora hanno avanzato accuse piuttosto gravi verso la compagnia. Rifiutarsi di prendere in esame il codice sorgente e le tecnologie 5G di Huawei potrebbe implicare ragioni politiche ed economiche ben diverse da quelle relative alla sicurezza nazionale, ad oggi l’argomento principe utilizzato dai governi che hanno deciso di mettere al bando gli apparati 5G di Huawei.