In queste ore il Senato dello stato del Nord Dakota ha introdotto un disegno di leggeSenate Bill 2333 – che ha come obbiettivo quello di impedire al Play Store e all’App Store di obbligare gli sviluppatori ad utilizzare unicamente i due market place e i rispettivi sistemi di pagamenti in-app per la pubblicazione di applicazioni. L’obbiettivo di fondo è quello di offrire agli utenti (e agli sviluppatori) l’accesso a sistemi di distribuzione di software (app store) alternativi a quelli al momento disponibili su Android e iOS.

Lotta senza quartiere a sistemi monopolistici

Lo scopo del disegno di legge è di livellare il campo di gioco per gli sviluppatori di app nel Nord Dakota e proteggere i clienti da tariffe devastanti e monopolistiche imposte dalle grandi aziende tecnologiche“, ha dichiarato il Senatore Kyle Davison che ha introdotto il disegno di legge al Senato. Nel caso in cui ciò dovesse accadere, la legislazione proposta avrebbe validità solo all’interno del Nord Dakota, modificando quindi il funzionamento del Play Store e dell’App Store solo all’interno di questo stato americano. In realtà questa “limitazione” potrebbe rappresentare un precedente molto importante che potrebbe comportare enormi cambiamenti a livello nazionale e non solo.

Ecco quali sono le tre restrizioni contenute all’interno del disegno di legge in questione:

  1. “Richiedere a uno sviluppatore di utilizzare una piattaforma di distribuzione di applicazioni digitali o una piattaforma di transazioni digitali come modalità esclusiva di distribuzione di un prodotto digitale”. Di fatto, questa regola imporrebbe a Google ed Apple di permettere l’acquisto di applicazioni al di fuori di un singolo market place;
  2. “Richiedere a uno sviluppatore di utilizzare un sistema di pagamento in-app come modalità esclusiva di pagamento da un utente per scaricare un’applicazione o acquistare un prodotto digitale o fisico tramite un’applicazione software”. Questo punto imporrebbe a Google ed Apple di permettere agli sviluppatori di utilizzare un altro sistema di pagamenti in-app che non sia legato al Play Store o all’App Store;
  3. “Avere comportamenti di rappresaglia contro uno sviluppatore per aver scelto di utilizzare un app store alternativo o un sistema di pagamento in-app”. Qui si fa chiaro riferimento a quanto è avvenuto negli scorsi mesi con Fornite di Epic Games, rimosso da entrambi gli store digitali proprio per avere aggirato il sistema di pagamenti in-app del Play Store e dell’App Store.

Erik Neuenschwander, top executive di Apple che gestisce il team in carico alla privacy su iOS, ha dichiarato alla commissione che i cambiamenti proposti nel disegno di legge “minacciano di distruggere l’iPhone come lo conosciamo finora“. Secondo Neuenschwander l’iPhone è stato scientemente realizzato in questo modo per evitare la pubblicazione di applicazioni malevole all’interno dell’App Store.

Le rimostranze dichiarate dal dipendente Apple sono state criticate da David Heinemeier Hansson, co-fondatore di Basecamp, un’applicazione molto conosciuta, che invece ha testimoniato a favore del disegno di legge. Per Hansonn il disegno di legge “[…] mi dà speranza che i monopoli tecnologici non governeranno il mondo per sempre.”