Nei giorni scorsi Opensignal – la nota società che analizza l’andamento del mercato della telefonia mobile – ha pubblicato un nuovo e interessante studio dal titolo “Benchmarking the global 5G experience“, che analizza l’andamento del nuovo standard di rete su scala globale, tra risultati raggiunti, situazione attuale del 5G e prospettive di crescita.

È solo l’inizio

Inutile girarci intorno: l’era del 5G è appena cominciata e quello che abbiamo a disposizione adesso è ancora acerbo e limitato rispetto a ciò che potrebbe idealmente essere. D’altro canto le tecnologie mobile sono in continua evoluzione, per questo motivo Opensignal analizza i dati dei propri utenti per saggiare la situazione reale.

Nella maggior parte dei Paesi gli operatori hanno appena lanciato la prima versione dello standard 5G, intralciati anche da una limitata disponibilità di frequenze disponibili per il 5G. Soltanto pochi Paesi hanno già visto gli operatori muoversi su multiple spectrum bands o sulle mmWave. Per capire se il 5G riuscirà a crescere rapidamente come ha fatto il 4G nel suo primo decennio occorre guardare alla situazione reale e questa ci parla di un 2021 in cui più operatori auspicano di lanciare il 5G su altre bande di frequenza, di abbracciare la tecnologia mmWave e compiere il salto di qualità necessario passando dal 5G non-standalone access (NSA) a quello standalone (SA).

Miglioramenti già evidenti e l’Italia…

Sebbene un’analisi completa imporrebbe di tenere conto anche delle significative differenze qualitative, lo studio di Opensignal è di tipo quantitativo.

Il periodo di rifeirimento delle rilevazioni va dal 1 ottobre al 29 dicembre 2020 e rende conto anche della situazione italiana: l’Italia ben figura al settimo posto per velocità di picco con un ottimo 586,3 Mbps, tuttavia non entra neppure nella top 10 per quella media.

Per quanto riguarda l’andamento generale, la Corea del Sud guida la classifica 5G Download Speed con 354,4 Mbps, ma oltre a questa, solo Australia, UAE, Taiwan, Kuwait e Arabia Saudita superano i 200 Mbps. Nei dieci Paesi classificati gli utenti hanno rilevato una velocità media di download in 5G di 150 Mbps, che potrebbe non sembrare sbalorditiva, ma mantiene una costanza impensabile per il 4G.

Tornando un attimo alle velocità di picco, la classifica 5G Peak Download Speed (velocità media rilevata dal top 2% degli utenti Opensignal) è comandata dall’Arabia Saudita con 862,6 Mbps, seguita da Corea del Sud (764,6 Mbps), Svizzera (723 Mbps), UAE (700,5 Mbps), Taiwan (654,4 Mbps), Spagna (645 Mbps) e, come detto, Italia.

Nella classifica 5G Upload Speed spiccano i Paesi Bassi con 32,5 Mbps, seguiti dalla sempre ottima Corea del Sud, Taiwan e Svizzera. Va detto che anche questi dati non sono stupefacenti e che nella maggior parte dei casi sono figli di un 5G ancora NSA, che dunque dipende ancora dal 4G.

Lo studio di Opensignal non guarda soltanto ai freddi numeri, ma prende in considerazione anche la user experience, come ad esempio quella legata al gaming. Allo stato attuale, soltanto cinque Paesi sono riusciti a ottenere un giudizio Excellent secondo i parametri di Opensignal nella Games Experience su rete 5G grazie a punteggi superiori a 85. Quest’area comunque merita di essere tenuta d’occhio, visti i più operatori pronti ad entrare in gioco soprattutto con il 5G SA perseguendo l’obiettivo di una latenza ridotta al minimo.

Rimanendo in tema di esperienza d’uso concreta, Opensignal ha anche preso in considerazione la Video Experience e la Voice App Experience su rete 5G e se in riferimento alla prima tutta la top 10 raggiunge un livello Excellent, nella seconda nessuno riesce ad andare oltre la sufficienza (Good).

Un’ultima considerazione va fatta in merito ai mercati emergenti, che sembrano aver beneficiato parecchio del 5G: in Thailandia, la velocità di download in 5G è superiore di 13,4 volte rispetto a quella in 4G; nelle Filippine il balzo in avanti è di 10,1 volte. Allo stesso modo, col 5G, la Video Experience è migliorata del 40% nelle Filippine e del 29% in Thailandia.

Per maggiori dettagli, trovate in fonte la versione completa del report “Benchmarking the global 5G experience” di Opensignal.

Leggi anche: I cinque miti da sfatare sul 5G, tra pericolosità, spionaggio e COVID-19