Tra le tantissime informazioni contenute nel quarto osservatorio sulle comunicazioni, rilasciato alcuni giorni fa da AGCOM (e disponibile integralmente a questo indirizzo), ci sono anche i dati relativi alla portabilità nella telefonia mobile.

Si tratta di numero relativi al terzo trimestre dello scorso anno, che si fermano dunque al mese di settembre. Sono poco più di 155 milioni le portabilità completate da quando tale operazione è possibile, con un totale di 12,2 milioni in un anno. Scende rapidamente l’indice di mobilità, che rappresenta il rapporto tra linee mobilitate dall’inizio dell’anno rispetto alla customer base complessiva.

A settembre tale valore si è fermato al 22,1%, molto lontano dal 31,5% di settembre 2018, dato dovuto in gran parte all’arrivo sul mercato italiano di Iliad. L’operatore francese è il migliore nel rapporto tra linee in uscita e linee in entrata, con un valore nettamente positivo avvicinato solo dagli operatori virtuali.

Iliad infatti assorbe il 22,9% delle portabilità del mercato, seconda solo agli operatori virtuali che raggiungono il 26,9%. Per TIM le linee in entrata rappresentano il 19,4% del totale, con Vodafone che segue con il 18,2% e WINDTRE a chiudere il gruppo con il 13,4%.

Va ricordato che i dati del gruppo MVNO non includono quelli dei “semi virtuali”, ovvero i secondi brand degli operatori storici: ho. Mobile, Kena Mobile e Very Mobile, ognuno dei quali è conteggiato insieme al brand “padre”.

WINDTRE guida invece la classifica delle portabilità in uscita, con il 26,6% del totale, con TIM e Vodafone al 21,2%, gli MVNO al 20,9% e Iliad molto lontana al 10,1%. Per i brand storici però si può parlare di dati nel complesso positivi, almeno per quanto riguarda le portabilità in uscita, come confermano i grafici sottostanti riferiti al mese di settembre e a quello di giugno (i dati sono riferiti ai 12 mesi precedenti).

Discorso analogo per le portabilità in entrata, dove TIM, Vodafone e WINDTRE fanno rilevare delle piccole perdite, con Iliad che peggiora di due punti percentuali, facendo rilevare un rallentamento a cui corrisponde un leggero incremento delle linee in uscita.

Gli operatori virtuali si confermano come i maggiori artefici della mobilità, un dato normale visto che molto spesso sono utilizzati per “triangolare” tra due operatori sfruttando le offerte di tipo “operator attack”.

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