Con un lungo e dettagliato post pubblicato su Medium, Giuseppe Virgone, Amministratore Delegato di PagoPA S.P.A, ha spiegato quali sono stati i problemi legati al lancio del progetto Cashback ed evidentemente anche dell’applicazione IO.

Le criticità del 7 e 8 dicembre

Dalle informazioni disponibili, sappiamo che l’elemento fondate del progetto Cashback è quello di abbattere l’evasione fiscale – una delle piaghe più disastrose del nostro Paese -, avviare il tanto sperato progetto di digitalizzazione nazionale e abituare i cittadini a nuovi sistemi di pagamento.

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Del resto lo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva presentato il progetto Cashback con parole che si muovono proprio in questa direzione: “Il Cashback è una misura di sistema per la rivoluzione digitale del Paese, i cui benefici vanno oltre il periodo della pandemia. È il primo passo per l’integrale digitalizzazione del Paese.

Però, come ci insegna l’esperienza quotidiana, “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Le giornate immediatamente precedenti al lancio ufficiale del progetto Cashback che, lo ricordiamo, è partito l’8 dicembre come progetto sperimentale, sono state accompagnate da una lunga sequela di problemi di attivazione, inserimento delle carte di credito e blackout dell’applicazione IO.

Per capire bene, o meglio, per avere un’idea generale di come funziona l’applicazione IO, Virgone ha mostrato dettagliatamente com’è strutturata l’app e il progetto Cashback:

  • il backend di IO, basato su Microsoft Azure, può essere visto come le fondamenta di un palazzo. All’interno di questo spazio inaccessibile al pubblico esterno avvengono le più importanti operazioni dell’applicazione;
  • il “Centro Stella“, ovvero il livello in cui vengono raccolte, immagazzinate, processate e rese anonime tutte le transazioni “riceve transazioni da svariati soggetti (Issuer) che emettono strumenti di pagamento elettronici ed è collegata alla quasi totalità degli Acquirer operanti in Italia“;
  • il Payment Manager, il componente in cui avviene la registrazione e la conservazione sicura dei dati delle varie carte di credito immagazzinate su IO.

Un volume di traffico superiore al Black Friday

Nonostante le varie stime di carico previste in fase progettuale, durante le giornate del 7, 8 e 9 dicembre si è assistito ad un sovraccarico del sistema che ha superato quello relativo al Black Friday di ben due volte. Come viene spiegato all’interno del lungo post, “l’aumento dei volumi di traffico descritti nel grafico è stato causato anche dal comportamento costante e frequente degli utenti, che continuavano a ripetere il login nell’app IO, tentando di accedere alla sezione Portafoglio più e più volte nell’arco di pochi secondi e generando così un altissimo numero di richieste verso l’infrastruttura“.

Durante l’8 dicembre sono state registrate 14 mila operazioni al secondo con una media di accessi pari a circa 2.700 al secondo. Fondamentalmente il sistema progettato per un dato carico di accessi non ha retto all’enorme flusso di utenti che cercavano di accedere all’applicazione e di aggiungere le carte di credito.

La situazione è andata migliorando solo nella mattina dell’8 dicembre alle 9:30 del mattino quando il team di sviluppo, valutando i tanti errori e gli importanti rallentamenti delle chiamate API (si parla del Centro Stella), hanno deciso di “spostare su una seconda Azure Function dedicata la logica delle chiamate al Notification Hub“. Imparando dagli errori di valutazione iniziali e potenziando l’imponente infrastruttura che si muove dietro, al 30 dicembre PagoPA dichiara che sono state elaborate 49,6 milioni di operazioni e che gli utenti iscritti al progetto Cashback sono 5,7 milioni.

Una lezione imparata a caro prezzo

Dopo un sviluppo che ha richiesto 2 anni di duro lavoro e che con il Bonus Vacanze e con il Cashback sta cercando di integrare sistemi e servizi di pagamento innovativi, il team ha imparato a caro prezzo che per soddisfare le richieste dei cittadini italiani è necessario del tempo. “IO è lo strumento che permette ai cittadini una nuova esperienza di accesso ai servizi pubblici e, per questo, esprime al meglio la sintesi di molteplici infrastrutture digitali che PagoPA continua a sviluppare e gestire ‘dietro le quinte’, affinché la loro complessità sia sempre più invisibile agli occhi delle persone” – sottolinea Virgone in chiusura.

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