Qualche mese fa Google ha presentato un nuovo sistema in grado di segnalare tempestivamente un terremoto, garantendo qualche secondo che in alcuni casi può fare la differenza per mettersi in salvo. Si tratta di una tecnologia ancora in fase sperimentale, soprattutto al di fuori degli USA e di pochi altri Paesi.

Ieri però Google ha avuto modo di raccogliere una grossa mole di dati in occasione del terremoto avvertito a Milano, che è stato percepito anche in molti dei territori limitrofi. In questo caso Google non ha inviato nessuna notifica di allerta, visto che il sistema non è ancora considerato affidabile.

Agli utenti che hanno effettuato una ricerca da desktop Google ha mostrato un messaggio di allerta consigliando di consultare fonti ufficiali per avere maggiori informazioni. Ma agli utenti che hanno effettuato la stessa ricerca da monile, oltre alla segnalazione delle scosse registrate, Google ha posto una domanda.

In questo modo, se l’utente ha effettivamente avvertito la scossa, Google può raccogliere i dati di sistema e utilizzarli per perfezionare il proprio algoritmo. Utilizzando l’accelerometro che è presente in tutti gli smartphone, utilizzato per capire l’orientamento del dispositivo, Google è in grado di rilevare anche le tipiche oscillazioni dovute a una scossa di terremoto.

È ovvio che non si tratta di uno strumento affidabile come un sismografo, ma utilizzando centinaia di migliaia di dati provenienti da altrettanti accelerometri, distribuiti nel raggio di qualche chilometro, è possibile ottenere informazioni attendibili e utilizzabili per notifiche rapide.

Al momento, come dicevamo, la tecnologia è ancora in fase di test e pertanto potrebbe essere soggetta a errori, ma quando sarà stata adeguatamente addestrata, speriamo con sismi di lieve entità, potrà essere utilizzata a livello globale come strumento di allerta precoce.