Nel 2013 una ricerca del Georgia Institute of Technology ha scoperto che era possibile caricare malware sull’adattatore di ricarica dell’iPhone e compromettere la sicurezza del dispositivo iOS e pare che qualcosa di simile possa avvenire anche attraverso un power bank.

Di recente, infatti, il Cybersecurity Bureau del Ministero della Pubblica Sicurezza cinese ha lanciato un allarme tramite il suo account WeChat ufficiale, invitando gli utenti mobile a fare attenzione ai rischi che potrebbero nascondersi dietro i power bank condivisi: pare che tali device potrebbero avere installato un Trojan Horse, capace quindi di rubare le informazioni personali.

I power bank condivisi potrebbero essere pericolosi

Stando a quanto si apprende, questi dispositivi di ricarica hanno lo scopo sia di rubare informazioni dal cellulare (come le foto, i video, i numeri di telefono, i messaggi di testo, ecc.) che di installare dei “cavalli di Troia” o altri programmi dannosi, capaci di rubare dati dal device anche in futuro, scaricare altro software pericoloso e compiere altre attività dannose (in pratica, il rischio è quello di perdere il controllo del proprio telefono).

Il modo migliore per prevenire questo genere di pericoli è evitare di usare i power bank condivisi e, se necessario, avere sempre con sé il proprio dispositivo per la ricarica.

Nel caso in cui fosse necessario ricorrere a power bank condivisi, il consiglio è quello di provare a scegliere canali affidabili in luoghi pubblici, puntando su quelli offerti da fornitori di servizi di grandi marche, evitando di usare quelli provenienti da fonti sconosciute e marchi di nicchia (lo stesso discorso vale anche per l’acquisto di un nuovo power bank).

Inoltre, al fine di evitare spiacevoli sorprese, è consigliato non attivare la “Modalità sviluppatore” (in quanto è più vulnerabile agli attacchi) e fare attenzione ai messaggi che potrebbero apparire sullo smartphone per avvisare l’utente su possibili rischi di sicurezza.

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