Continuano le tantissime novità di Google che, in questi giorni, ha aggiunto numerosissime feature per tante sue app. Oggi il colosso di Mountain View ha ufficializzato l’arrivo su Google Maps, inizialmente non per tutti, della possibilità di caricare video sull’app direttamente dal proprio smartphone, video che verranno poi acquisiti e ritoccati attraverso un algoritmo basato su Google Play Services per AR ed eventualmente inseriti nel livello Street View dell’applicazione.

Google lancia la possibilità per gli utenti di creare una Street View

Ne avevamo già parlato qualche settimana fa, grazie ad un utente su Reddit che aveva segnalato la novità. Già da tempo la Street View consentiva a tutti di contribuire pubblicando foto sferiche di locali e luoghi di interesse, attraverso la scheda Contribuisci. Da oggi è possibile registrare invece video che verranno poi caricati, controllati e trasformati in veri e propri percorsi visibili a tutti tramite la Street View di Google Maps.

Questo contribuirà a migliorare non solo la già enorme copertura dell’app su ancora più strade, talvolta non percorribili in auto e magari non ancora percorse dagli Street View trekkers di Google, ma anche a tenere in costante aggiornamento i luoghi che hanno subito cambiamenti radicali in poco tempo, come ad esempio zone periferiche con paesaggi totalmente cambiati e numerosi edifici che, fino a qualche mese fa, erano inesistenti o ancora incompiuti. Attualmente, la Street View di Google occupa un totale di oltre 10 milioni di chilometri, con più di 170 miliardi di foto salvate sui server dell’azienda.

street view driving mode

Le porzioni di Street View acquisite dalla community potranno essere distinte da quelle acquisite direttamente da Google in quanto appariranno rispettivamente tramite una linea a punti, piuttosto che una linea continua.

Google ha annunciato nella giornata odierna la disponibilità di utilizzare la nuova feature, attualmente ancora in fase beta, per tutti gli utenti situati a Toronto, Canada, New York e Austin, oltre ad alcuni Stati tra cui Nigeria, Indonesia e Costa Rica, lista destinata ad espandersi in un tempo piuttosto breve, fino a rendere la funzionalità aperta a tutti.