Google Pay, Apple Pay e Samsung Pay sono soltanto tre delle più popolari soluzioni che i colossi del mondo mobile hanno messo a disposizione dei rispettivi utenti per sfruttare lo smartphone per effettuare pagamenti con le proprie carte di credito ma, a dire del Commissario Europeo alle Finanze, Mairead McGuinness, dietro questo tipo di strumenti c’è molto altro.
Il Commissario UE, infatti, è particolarmente scettico nei confronti di questo genere di applicazioni di pagamento, in quanto ritiene che nascondano le vere ambizioni delle varie società che le mettono a disposizione e, ancora più a monte, di Stati Uniti e Cina.
L’Unione Europea deve stare attenta a Google Pay, Apple Pay e servizi simili
Mairead McGuinness ritiene che chi controlla i sistemi di pagamento ha, in pratica, il potere di controllare anche le nostre economie, che diventano mese dopo mese sempre più digitalizzate e la pandemia di Coronavirus non ha fatto altro che accelerare tale trasformazione.
In occasione di una conferenza virtuale della Bundesbank dedicata al “Futuro dei pagamenti in Europa”, la commissaria europea ci ha tenuto a mettere in evidenza che il settore dei servizi di pagamento è sempre più considerato dai colossi della tecnologia come una vera e propria miniera d’oro per quanto riguarda i dati: avendo accesso a tale enorme fonte di informazioni, infatti, è possibile conoscere i gusti degli utenti, le loro abitudini e le loro condizioni economiche.
Le società di dati diventano concorrenti delle banche
E non è un caso, pertanto, se proprio questo settore faccia sempre più gola ai colossi della tecnologia che vivono di dati, aziende che non si limitano ad offrire proprie soluzioni ma acquistano anche licenze da fornitori di servizi di pagamento, divenendo così le principali concorrenti delle banche.
Proprio per tale motivo, Mairead McGuinness auspica che l’Unione Europea effettui controlli sempre più severi su tali sistemi di pagamento, creando allo stesso tempo delle soluzioni che possano essere proposte anche al di fuori dei confini del Vecchio Continente, così da poter competere ad armi pari con quelli statunitensi e cinesi.
Ma i progetti del Commissario Europeo alle Finanze sono ben più ambiziosi, puntando anche a creare un tessuto sociale consapevole e informato sull’utilizzo di questi strumenti di pagamento, sui rischi che potrebbero portare e sui vantaggi che indubbiamente vantano: in sostanza, “sapere è potere”.
Il successo di eventuali soluzioni di pagamento europee da lanciare a livello globale non può prescindere da tale punto di partenza.