Sappiamo bene quanto la tecnologia che sta dietro al servizio di ricerca di Google sia in continuo aggiornamento. Lo provano le tante novità che, di mese in mese, vengono alla luce per vie ufficiali e traverse.

Diverse settimane fa in occasione dell’evento Search On, palcoscenico dedicato proprio al suo servizio di ricerca, Google annunciava una serie di miglioramenti dedicati con l’intelligenza artificiale a farla da padrona.

Ora, fra le ultime novità annunciate da Big G, c’è una nuova esperienza di ricerca conversazionale, un metodo già intravisto in passato che si basa proprio sull’intelligenza artificiale per intuire cosa si sta cercando in base a quanto cercato in precedenza.

Come funziona la ricerca conversazionale di Google

Nella vita reale capita spesso che mentre si parla con qualcuno si omettano dettagli d’importanza cruciale, perché sottintesi o predetti. La conversazione così prosegue senza problemi grazie all’intuito dell’interlocutore che, seguendo il filo logico del discorso, non ha alcuna difficoltà a replicare.

E così fa il servizio di ricerca di Google, o almeno è questo l’obiettivo: riuscire ad afferrare il contesto, la parola/argomento principale che si sta cercando, sulla base di quanto scritto in precedenza.

Per spiegare tutto ciò Google nel comunicato relativo a quella che chiamiamo ricerca conversazionale fa un esempio. Poniamo che la ricerca riguardi un pranzo o una cena, magari l’obiettivo sono le ricette di tacchino, una ricerca effettuata in precedenza, e che ora si ripresenta tematicamente quando su Google si digita “intaglio” con i risultati che, indovinate un po’, propongono come suggerimento proprio un intaglio di tacchino.

Come anticipato, Google ha dunque sfruttato la ricerca effettuata in precedenza per fornire un risultato più accurato, proposto proprio fra i suggerimenti di ricerca.

La portata di un servizio di apprendimento contestuale simile è molto ampia. Può toccare un’infinità di argomenti, fornendo ricerche correlate sempre più intelligenti ed efficaci: dai suggerimenti sui film simili a un titolo cercato, ai consigli per effettuare delle ricerche migliori cambiando le parole inserite o proponendo domande simili.

Insomma, l’obiettivo è offrire un sistema di ricerca più elaborato, per così dire, profondo, quasi empatico, a tutto beneficio dell’utente.

Leggi anche: Google potrebbe cambiare ancora le regole sui motori di ricerca su Android