Anche se si appresta a lasciare la Casa Bianca nel prossimo mese di gennaio, vista l’ormai certa sconfitta alle presidenziali della scorsa settimana, Donald Trump continua nella propria campagna contro la Cina, che ha caratterizzato gran parte del suo mandato.

Dopo le note vicende che hanno portato al ban di Huawei il presidente americano ha firmato ieri un nuovo ordine esecutivo che vieta alle compagnie americane di investire in una serie di compagnie cinesi che, secondo la Casa Bianca, andrebbero a supportare l’esercito cinese.

Il nuovo documento siglato dal presidente proibisce a qualunque compagnia o cittadino americano di possedere azioni, direttamente o attraverso fondi di investimento, in compagnie legate all’esercito popolare di liberazione. Già nello scorso mese di maggio erano stati sospesi gli investimenti di alcuni fondi pensionistici, visto che avrebbero indirettamente messo a rischio la sicurezza nazionale.

La Repubblica Popolare Cinese sta continuamente raccogliendo capitali dagli Stati Uniti per sviluppare e modernizzare i propri apparati militari, di intelligence e di sicurezza. In questo modo la Cina può minacciare Gli USA e le sue forze armate oltre oceano sviluppando armi di distruzione di massa, armi convenzionali e cyber-attacchi contro il nostro Pese e il suo popolo“.

Sono 31 le realtà identificate dal Dipartimento di Difesa, che operano prevalentemente nel settore aerospaziale e delle costruzioni, ma anche, come nel caso di Huawei e di China Telecom, di compagnie tecnologiche e di comunicazioni.

Il ban entrerà in vigore a partire dall’11 gennaio, a pochi giorni dalla fine del mandato di Trump che, salvo improbabili sorprese, a partire dal 20 gennaio lascerà il posto a Joe Biden. Per il presidente eletto si prospetta dunque un nuovo grattacapo, oltre agli altri legati alla Cina, viso che tra le compagnie oggetto del provvedimento c’è di nuovo Huawei.

Va detto che al momento il portavoce del team di transizione di Biden non ha rilasciato commenti sulla questione, visto che è la squadra sta ancora analizzando il nuovo documento. La notizia non è certo un fulmine a ciel sereno, visto che da parecchi mesi il team per la sicurezza e l’economia consiglia misure drastiche nei confronti delle compagnie cinesi che potrebbero avere legati con l’esercito nazionale.