Tra le feature meno note di Android 11 vi è anche l’Identity Credential API, ossia una soluzione che può essere usata per la patente di guida e a cui nelle scorse ore il team di Google ha deciso di dedicare un approfondimento.

Per consentire le patenti di guida virtuali (prendendo gli Stati Uniti come esempio), governi statali (ovvero le autorità che rilasciano le licenze), le scuole e Google, nonché altri operatori del settore, si sono accordati per l’utilizzo dello standard ISO 18013-5 “Mobile driving license (mDL) application”.

Tale standard ISO consente la realizzazione di applicazioni per la patente di guida mobile (mDL) che gli utenti possono portare nel proprio telefono e usare al posto della classica tessera di plastica.

Come funzionerebbe la patente elettronica di Android

Ebbene, il team di sicurezza e privacy di Android ha presentato uno scenario ipotetico su come questo sistema potrebbe funzionare nel mondo reale: si parte da un’applicazione di patente di guida mobile installata sullo smartphone, la quale consente la condivisione della patente attraverso la pressione di un apposito tasto e la parte ricevente (potrebbe essere un agente di polizia, un’agenzia governativa o altro) ha una propria app per scansionare un codice QR o ricevere i dati via NFC (il tutto attraverso un sistema di crittografia che garantisce la sicurezza della procedura).

Una volta effettuata la connessione tra lo smartphone dell’utente e l’applicazione del “verificatore”, quest’ultimo può richiedere dei dati aggiuntivi e vi sarebbe la possibilità per il titolare della patente di sfruttare sistemi biometrici come l’impronta digitale o la scansione del viso.

A dire di Google, un sistema di questo tipo avrebbe diversi vantaggi per la privacy rispetto a una comune patente di plastica, come l’assenza di necessità di consegnare lo smartphone al “verificatore”, la sicurezza garantita dalla crittografia e la ridotta quantità di dati che viene effettivamente fornita (ci si limita a quelli necessari per il controllo in atto).

Resta da capire se e quando un sistema di questo tipo potrà davvero trovare applicazione concreta in ambito commerciale: pare, infatti, che potrebbe essere necessario dover attendere ancora qualche anno.