Huawei sta lottando per la sopravvivenza a causa delle sempre più aspre sanzioni statunitensi, tuttavia il colosso cinese, che si è guadagnato la posizione come brand leader mondiale di smartphone per il secondo trimestre 2020, ha in mano qualche buona carta da giocare.

Guo Ping, presidente di turno di Huawei, ha affermato che la società si sta concentrando sullo sviluppo del suo ecosistema Huawei Mobile Services (HMS), resi disponibili per tutti dopo essere stata bandita dall’utilizzo dei servizi mobili di Google lo scorso anno.

Il portavoce di Huawei ha anche aggiunto che la società continuerà a investire in connettività, potenza di calcolo, tecnologia cloud e intelligenza artificiale, oltre a continuare a supportare i partner della catena di fornitura che lavorano ancora con il produttore cinese.

Guo Ping conferma inoltre che Huawei dispone di chip sufficienti per le apparecchiature di telecomunicazione, i server e il cloud business, ma sottolinea che l’azienda è ancora alla ricerca di soluzioni per i chipset per smartphone, di cui l’azienda ha bisogno per centinaia di milioni di pezzi ogni anno, aggiungendo che Huawei è disposta a procurarsi chip da società con sede negli Stati Uniti che ricevono la licenza dal governo USA, incluso il produttore suo rivale Qualcomm.

Huawei è in trattative per portare HMS e HarmonyOS su smartphone di altri brand

La notizia più interessante però arriva da Zhang Ping An, presidente di Consumer Cloud Service del gruppo Huawei, affermando che la società è in trattative con i fornitori cinesi per diffondere l’utilizzo di HarmonyOS. Se il colosso cinese riuscirà a convincere altri produttori di smartphone ad adottare il suo sistema operativo anziché il semplice Android, anche solo per il mercato cinese, potrebbe infliggere un duro colpo a Google.

Attualmente tutti i principali fornitori di Huawei, tra cui TSMC, Samsung Electronics, SK Hynix, Kioxia, Sharp, Micron e Sony, hanno smesso di fare affari con il colosso cinese per conformarsi alle nuove restrizioni statunitensi, mentre MediaTek e SMIC hanno richiesto agli Stati Uniti una licenza per fornire chipset a Huawei.

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