Quasi tutti i produttori di dispositivi Android devono pagare delle licenze brevettuali a Microsoft, la quale si appresta a “perire” per la spada con cui ha ferito finora. La corte di Mannheim, in Germania, pare infatti concordare con Motorola nel ritenere che Microsoft abbia infranto due brevetti standard relativi al codec video H.264 con i prodotti Windows 7, Internet Explorer 9, Windows Media Player e Xbox 360. Motorola si è detta disposta a concedere in licenza tali brevetti, anche se con condizioni quantomeno atipiche ed inusuali.

L’esempio utilizzato dal legale Motorola per spiegare la situazione è stato bizzarro, se non di cattivo gusto: l’avvocato ha infatti affermato che nel contesto di una rapina in banca serve “un solo proiettile per uccidere” che fa diminuire il valore degli altri proiettili nella pistola, allo stesso modo per cui un solo brevetto standard assume più valore se preso singolarmente rispetto ad un portfolio. Al di là del pessimo paragone, che poteva essere evitato, il concetto è quantomeno contorto e distorto: se è vero che è lecito concedere ad un prezzo minore le licenze per una intera famiglia di brevetti, un po’ come in certe situazioni si ottiene uno sconto quando si compra un numero elevato di pezzi di un dato prodotto, mentre si chiede un prezzo un po’ più alto per un brevetto preso singolarmente rispetto a quando è nell’insieme, è quantomeno opinabile l’affermare che un singolo brevetto valga di più dell’intero “pacchetto” proprio perchè è singolo.

Ballmer è giustamente arrabbiato, anche se subisce la sua stessa medicina.

 

Quanto viene chiesto da Motorola sfiora poi il ridicolo: la neo-acquisita di Google chiede infatti il 2,25% dei profitti legati alla vendita dei prodotti incriminati, ovvero una quantità di danaro spropositata rispetto al reale valore del brevetto. Oltretutto, il ragionamento portato avanti da Motorola è palesemente contrario ai principi dei termini FRAND di licenza dei brevetti standard – il che la pone in una situazione quantomeno difficile. Curioso è che Motorola chieda sempre il 2.25% dei profitti, quasi che 2.25 sia un numero magico.

Uno dei brevetti in gioco è relativo alla compressione e decompressione di un video online, che permette di far risparmiare notevolmente banda nello streaming. Questo aspetto sta diventando chiave nel fornire e fruire video online, anche a causa del crescente utilizzo di terminali e reti mobile nell’accesso ai contenuti. L’importanza dei brevetti è elevata, ma non tale da giustificare una richiesta così elevata.

Tuttavia, nonostante la posizione quantomeno discutibile di Motorola, SlashGear riporta l’impressione che la corte sia dalla parte dell’inventrice del telefono cellulare. La proposta di Microsoft è stata di 2 centesimi per i primi 10 milioni di pezzi venduti, per poi passare a 1 centesimo a pezzo per un totale proposto di 1,46 milioni di Euro per quanto riguarda il solo mercato tedesco. L’offerta della compagnia di Redmond includeva anche una licenza dei brevetti da lei detenuti relativi al codec H.264 con gli stessi termini – situazione che avvantaggerebbe senza dubbio alcuno Motorola. La cifra offerta è ridicola considerando l’importanza dei brevetti in questione, ma d’altra parte il 2.25% è eccessivo e fa pensare che Motorola sia solamente un’ingorda.

In medio stat veritas, dicevano i latini, e più che mai in questi casi l’affermazione è vera.