Intel è notoriamente un colosso nel mercato dei processori per PC, ma non è certo tra i primi per quanto riguarda i processori per smartphone e tablet. Il colosso di Santa Clara pare intenzionato a fare sul serio e starebbe mettendo in piedi, stando ad alcune fonti, un sistema di rimborsi per i produttori.

Perché si parla di rimborsi? Il motivo è semplice: mentre i chip ARM sono spesso tutto-in-uno ed integrano al loro interno CPU, GPU, controller di memoria, modem e quant’altro, i chip Intel sono molto più “basici” e contengono CPU, GPU e controller di memoria. Questo significa che i produttori devono acquistare le componenti mancanti a parte e, di conseguenza, alzare il prezzo di listino per recuperare i soldi spesi per l’acquisto di tali componenti.

L’intenzione di Intel è di mettersi al pari con la concorrenza ARM dal punto di vista monetario, visto che non può farlo dal punto di vista tecnologico. Non si parla di pochi soldi: sarà circa 1 miliardo di dollari il danaro che Intel investirà in questo progetto. A breve termine è una spesa, ma nel medio-lungo termine è, a tutti gli effetti, un investimento sia per le relazioni con gli OEM che per l’immagine – quanti di voi oggi sarebbero disposti a comprare ad occhi chiusi un dispositivo Intel non avendone mai visto uno prima?

Non credo molti. In ogni caso non sarebbero molti gli utenti “normali”, ovvero coloro i quali non si interessano di tecnologia e non frequentano (purtroppo) siti specializzati come TuttoAndroid, che darebbero fiducia ad un telefono con a bordo un processore Intel senza prima averne sentito parlare bene: un po’ come quando si compra l’olio Carapelli al supermercato anziché la marca sconosciuta. È tutta questione d’immagine, ed Intel vuole costruirsela a suon di miliardi.

Via