Da Annamaria Parente, senatrice e vicepresidente della commissione Lavoro, arriva un’interrogazione rivolta ai ministri dello Sviluppo Economico, del Lavoro e dell’Interno al fine di chiarire se Iliad rispetti le normative in materia di antiterrorismo.

Il problema sarebbe relativo al procedimento di vendita delle SIM di questo operatore (sia online che attraverso gli appositi dispositivi sparsi per il Paese), a dire della senatrice non rispettosi delle norme che prescrivono una corretta identificazione della persona (con dati anagrafici e documento di identità) prima di attivare il nuovo numero.

In sostanza, il rischio sarebbe quello di mettere in circolazione SIM che potrebbero facilmente essere utilizzate da organizzazioni criminali.

Iliad ha già provveduto a rispedire al mittente le critiche, precisando che nessuna SIM viene attivata se non dopo che sia stata convalidata l’identità dell’acquirente.

In attesa di ulteriori sviluppi, il Ministro Di Maio ha reso noto di aver inviato delle prescrizioni all’operatore francese al fine di garantire il rispetto della normativa sull’antiterrorismo.