Benedetto Levi, CEO di Iliad Italia, ieri ha partecipato ad un’audizione in Parlamento avente ad oggetto la tematica del 5G, così come hanno fatto nelle scorse settimane i rappresentanti degli altri principali operatori telefonici che svolgono la loro attività nel nostro Paese.

Nel corso del suo intervento Levi ci ha tenuto a sottolineare i grandi traguardi raggiunti da Iliad in poco tempo e ciò sia per quanto riguarda il numero di utenti “conquistati” che i posti di lavoro garantiti (140 punti vendita e 12 uffici, per un totale di oltre 300 dipendenti).

Secondo Levi per garantire un processo di crescita sia di Iliad che di tutto il settore è necessario che il legislatore si occupi dei limiti di emissione, ossia quello che insieme alla burocrazia rappresenta la principale minaccia allo sviluppo del 5G.

Per quanto riguarda i progetti di Iliad, l’obiettivo è quello di non restare in roaming ma di offrire tutti i tipi di tecnologie (dal 3G al 5G) con una propria infrastruttura. Anche se, sotto questo aspetto, c’è da tenere conto dei limiti di emissione e di un territorio ormai praticamente saturo.

Levi ha anche spiegato che nel medio termine Iliad probabilmente entrerà nel mercato della telefonia fissa, sebbene i suoi principali sforzi continueranno ad essere dedicati al settore mobile.

Per quanto riguarda i “rapporti” con gli altri operatori e il modo in cui Iliad è riuscito a conquistare oltre 2 milioni di utenti in 100 giorni Benedetto Levi ha precisato che “…noi abbiamo scelto di non inserire nessun vincolo minimo di durata o costo di recesso dalle nostre offerte perché volevamo differenziarci da ciò che era presente sul mercato”, aggiungendo che “il modo in cui contiamo di trattenere i clienti, se posso utilizzare questo termine, è di contare sulla trasparenza, sulla serenità e sulla tranquillità”.

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