Il Comune di Roma sta rallentando e, di fatto, ostacolando, la realizzazione delle reti di telecomunicazione di Iliad nella Capitale. In base a quanto riporta l’AGCM, Garante del Mercato e la Concorrenza, è da più di un anno che vengono respinte le richieste dell’operatore.

Tra il settembre 2017 e l’ottobre 2018, Iliad ha avviato un dialogo con il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica (PAU), come previsto dalle norme, senza ottenere grandi risultati (per usare un eufemismo, a quanto sembra): secondo l’AGCM la questione avrebbe visto un continuo “rimbalzare” da un sito all’altro, senza che fosse concessa alcuna autorizzazione; nemmeno per quei siti che avrebbero richiesto solo una condivisione delle torri già esistenti.

Per l’AGCM, le azioni del PAU sono in contrasto con il Codice delle Comunicazioni, ricordando che “le disposizioni poste a tutela di siti sensibili sono legittime se comunque consentono una sempre possibile localizzazione alternativa e non determinano invece l’impossibilità della localizzazione e tanto deve avvenire a condizioni tecnicamente ed economicamente sostenibili“. Inoltre, la mancanza di tali autorizzazioni potrebbe rendere impossibile per l’operatore adempiere agli obblighi di copertura imposti dal Ministero dello Sviluppo Economico relativi a quanto stabilito dalla UE per la fusione Wind Tre, oltre a rallentare l’implementazione della rete 5G.

Lo scorso dicembre, l’AGCM ha chiesto ufficialmente al Comune di Roma di porre rimedio alla questione, senza però fare grossi passi avanti: la questione è dunque finita nelle mani del TAR di competenza, al quale l’Autorità si è rivolta impugnando gli atti. Iliad potrà migliorare la sua copertura nella Capitale? Ci vorrà ancora tempo per scoprirlo. Se volete saperne di più, potete consultare il bollettino diffuso da AGCM (link alla fonte).