Gli analisti di Gartner hanno diffuso i dati sulle vendite mondiali di smartphone nel primo trimestre dell’anno. La società che si occupa di consulenza, ricerca e analisi nel campo della tecnologia ha quantificato nel 2,7% il calo del settore – che era stato ampiamente preventivato – su cui ancora non grava la vicenda Huawei.

Nel Q1 del 2019 la multinazionale cinese ha incrementato le proprie vendite del 44,5% e mantenuto la seconda posizione in classifica limando ulteriormente il gap che la separa dalla vetta occupata da Samsung, risultati ottenuti in virtù dell’ottima performance in Europa (+69%) e nel mercato di casa (+33%). Interessante la lettura sul “caso” Huawei di Anshul Gupta, senior research director di Gartner.

L’eventuale mancanza delle app e dei servizi di Google dai prodotti Huawei ne sconvolgerà il business: l’azienda vende al di fuori della Cina circa la metà dei suoi smartphone. Inoltre gli ultimi accadimenti generano apprensione nei potenziali clienti di Huawei, per cui ne uscirà ridimensionato anche il business a breve termine.

E se il terzo posto di Apple ed il quarto di Oppo erano piuttosto scontati, per la quinta casella è andata in scena una vera e propria bagarre che ha visto prevalere Vivo, con 27,4 milioni di smartphone venduti. A rimanere fuori di un soffio dalla top 5, con 27,2 milioni di smartphone, è Xiaomi.

Nel frattempo l’impatto a breve termine del provvedimento annunciato da Google è stato oggetto delle dichiarazioni di Pablo Wang, a capo del Huawei Consumer Business Group in Spagna: le vendite hanno subito una flessione brusca quantificabile tra il 25 ed il 30% nei tre giorni successivi alla deflagrazione della “bomba” mediatica, ma adesso in alcune regioni spagnole i numeri sono tornati sui livelli di inizio mese.

Il responsabile, comunque, ha sottolineato che i freddi numeri non rappresentano l’aspetto più importante per l’azienda: l’oggetto degli sforzi, curiosamente, sarebbe la soddisfazione dei clienti da raggiungere attraverso la qualità del servizio offerto, pre e post vendita. Incalzato dalle domande sui servizi Google, Wang ha ribadito che gli smartphone già commercializzati continueranno ad essere supportati, ma allo stato attuale delle cose non si può asserire che Huawei P30 e P30 Pro riceveranno Android Q.

Nessuna intenzione di abortire il lancio di HONOR 20 e 20 Pro, per i quali si sta lavorando al fine di ottenere le certificazioni necessarie. Tuttavia non si conosce l’entità del ritardo che sarà accumulato sulla tabella di marcia, per cui non c’è alcuna novità in merito ad una possibile data di uscita.