I problemi per Huawei sembrano non avere fine: dopo gli USA dai quali è partita la crociata e la fedele Europa, anche l’India pare si stia aggregando alla schiera dei Paesi disposti a rinunciare alle apparecchiature del produttore per il presunto spionaggio da parte del governo cinese.

Secondo indiscrezioni Huawei avrebbe già tagliato del 50% le stime dei ricavi provenienti dall’India e sta licenziando il 70% della forza lavoro nel Paese asiatico, mantenendo così solamente gli impiegati in ricerca e sviluppo e il Global Service Centre.

La tensione tra India e Cina è schizzata alle stelle nel momento in cui uno scontro al confine ha provocato la morte di venti soldati indiani, ed il governo ha interrotto le forniture pubbliche da Huawei e ZTE e pare che stia chiedendo alle aziende private di fare altrettanto, in modo graduale per evitare disservizi ai consumatori.

Reliance Jio, l’operatore indiano più grande, utilizza già apparecchiature di Samsung per il 4G, mentre le altre due aziende che operano nel Paese, Bharti Airtel e Vodafone Idea, hanno diversi fornitori tra cui Huawei: si dice che l’infrastruttura del primo sia composta per il 33% da mezzi Huawei mentre la quota di Vodafone Idea sia addirittura del 40%.