La vicenda che ha coinvolto il Samsung Galaxy Fold, il progetto innovativo lanciato il 26 aprile e ritirato dal mercato subito dopo perché ancora acerbo, ha creato un po’ di confusione tra i piani dirigenziali di Seul poi riflessa sulla comunicazione.

Il capo della divisione mobile di Samsung DJ Koh ha dichiarato il mese scorso che la nuova data di lancio di Galaxy Fold sarebbe stata comunicata nel giro di poco, salvo poi chiudersi nel silenzio per oltre un mese. Nel mezzo una serie di indiscrezioni secondo le quali Samsung avrebbe coinvolto la stampa entro la fine di giugno per dare il via al nuovo lancio nel mese di luglio.

L’ipotesi pareva trovare conferme nelle dichiarazioni dei giorni scorsi con le quali Samsung ha promesso di condividere nelle prossime settimane nuovi dettagli sul lancio. Oggi l’ennesimo stop: secondo delle notizie provenienti dalla Corea, l’azienda di Seul non lancerà il Galaxy Fold a luglio perché non ha ancora programmato l’incontro preliminare con la stampa e neppure la data del secondo debutto del pieghevole.

La notizia cita un funzionario di Samsung che si è detto molto sorpreso da un eventuale arrivo di novità importanti entro la fine del mese: “Se avessimo programmato un incontro con i media entro giugno, oggi dovremmo essere impegnati a lavorare in questa direzione; in realtà dal precedente lancio di aprile non ne è stato ancora programmato un secondo”. Le lacune tecniche di Galaxy Fold però, secondo alcuni, sarebbero già state colmate.

E se da un lato, quello di Samsung, ci si è scontrati con le difficoltà tecniche e tecnologiche di un progetto che precorre i tempi, dall’altro Huawei deve sommare a queste le difficoltà sopraggiunte dai fattori “extra campo”, ossia l’ostracismo di Trump verso le aziende cinesi.

“Non vogliamo lanciare un prodotto che polverizzi la nostra immagine”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda alla CNBC. Di questi tempi però il lato tecnico è quello che preoccupa meno. Il lancio di Huawei Mate X è programmato per settembre, ma potrebbe slittare ulteriormente qualora l’azienda fosse costretta a fare a meno di Android e dei servizi Google.

“Siamo pronti a fare tutto in casa, se la situazione lo richiedesse. Servirebbero da sei a nove mesi”, ha precisato il portavoce di Huawei all’emittente americana, che tuttavia, a differenza del Wall Street Journal, è convinta della presenza di Android in virtù del fatto che Huawei Mate X “è stato lanciato prima che l’azienda fosse investita dal provvedimento”.

Per “giocare” con il futuro, che porti il nome di Samsung Galaxy Fold o di Huawei Mate X, dovremo attendere ancora un po’.